Le sale della Collezione Peggy Guggenheim, a Venezia, ospitano la prima mostra internazionale dedicata al Surrealismo
Nata dalla collaborazione tra la Collezione Peggy Guggenheim e il Museum Barberini, è la prima mostra internazionale ad affrontare l’interesse dei surrealisti per la magia, l’esoterismo, la mitologia e l’occulto. Con una sessantina di opere, nella sede veneziana, provenienti da oltre 40 grandi istituzioni internazionali e collezioni private, l’esposizione offre un’ampia ed esaustiva panoramica del Surrealismo nel suo complesso, e prende in esame gli innumerevoli modi in cui la magia e l’occulto ne hanno caratterizzato lo sviluppo, dalla Pittura metafisica di Giorgio de Chirico all’iconico dipinto di Max Ernst La vestizione della sposa, del 1940, per arrivare all’immaginario occulto delle ultime opere di Leonora Carrington e Remedios Varo. In generale gli artisti che aderiscono al movimento alimentano la nozione dell’artista come alchimista, mago o visionario, guardando alla magia come a una forma di discorso poetico e filosofico, legato a processi di emancipazione personale.
All’origine dell’esposizione è il superbo patrimonio di opere surrealiste della Collezione Peggy Guggenheim, opere iconiche che riflettono con grande enfasi il dialogo tra gli autori stessi e la tradizione dell’occulto. Molti artisti, le cui opere sono incluse in mostra, vengono esposti da Peggy Guggenheim, che alla fine degli anni Trenta del XX secolo è considerata una delle collezioniste più vivaci del Surrealismo. È in quegli anni che la mecenate acquisisce familiarità con il movimento e presto diventa intima amica di Max Ernst e André Breton, che con il suo Manifesto del Surrealismo, pubblicato nell’ottobre del 1924, è considerato il fondatore del movimento letterario e artistico che di lì a poco sarebbe diventato la principale avanguardia dell’epoca.
Il Surrealismo
I surrealisti rifiutano la razionalità, scelgono i sogni, l’irrazionale, l’inconscio. Fuggono dagli orrori delle guerre, dal dolore e dallo sgomento, rifugiandosi in una dimensione magica, attraversata dalla mitologia, dall’alchimia e dall’occulto, riconosciuta come attivatrice di cambiamento culturale e rinnovamento sociale, politico e spirituale.
Il Surrealismo è “la discesa vertiginosa in noi stessi, l’illuminazione sistematica dei luoghi nascosti e l’oscuramento progressivo degli altri luoghi, la deambulazione perpetua in piena zona interdetta”. Con il Manifesto del Surrealismo, pubblicato nell’ottobre del 1924, lo scrittore francese André Breton fonda un vero e proprio movimento letterario e artistico, definito ulteriormente, qualche anno più tardi, con il Secondo Manifesto del Surrealismo in cui chiede “l’occultamento profondo, effettivo del Surrealismo”. Per Breton il surreale è “uno stato elusivo in cui la differenza tra sogno e realtà si fa impercettibile”.
Il percorso espositivo include lavori di Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Maya Deren, Óscar Domínguez, Max Ernst, Leonor Fini, René Magritte, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy, Dorothea Tanning, e Remedios Varo. Alle opere della collezione si affiancano prestiti da istituzioni e collezioni private: Centre Pompidou, Parigi, National Galleries of Scotland, Edinburgo, Moderna Museet, Stoccolma, Israel Museum, Gerusalemme, The Menil Collection, Houston, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Art Institute of Chicago, The Metropolitan Museum of Art, Solomon R. Guggenheim Museum e Whitney Museum of American Art, New York, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea a Rivoli-Torino.
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, 9 aprile–26 settembre 2022
Museum Barberini, Potsdam, 22 ottobre 2022–29 gennaio 2023
Sibilla Panfili
Leonora Carrington’s Grandmother Moorhead‘s Aromatic Kitchen (1975) Photo: Peggy Guggenheim Collection