La NASA ha individuato i possibili punti di atterraggio sulla superficie lunare
La data d’inizio della missione lunare Artemis I è ormai sempre più vicina. La partenza verso la Luna è prevista per il 29 agosto presso la piattaforma di lancio del Kennedy Space Center. Ma mentre fremono i preparativi per questo storico lancio la NASA ha comunicato tramite il proprio sito ulteriori dettagli sul futuro dell’esplorazione lunare. Nella nota, l’agenzia spaziale ha infatti svelato i possibili punti di atterraggio della prossima missione Artemis III, prevista per il 2024.
Le 13 aree sono state selezionate nella zona vicino al Polo Sud lunare mediante i dati raccolti dal Lunar Reconnaissance Orbiter, con ogni sito d’atterraggio è stato studiato per accomodare la futura finestra di lancio di Artemis III. Per questo motivo ognuno dei punti presenta caratteristiche adatte a garantire sia la sicurezza dell’atterraggio che una certa flessibilità temporale per ciascun periodo dell’anno. Inoltre, tutti i punti di atterraggio sono in zone in ombra della Luna, ma costantemente illuminate dalla luce solare, così da permettere agli astronauti di condurre passeggiate sulla superficie e svolgere le operazioni di raccolta campioni e analisi in totale sicurezza. «Selezionare queste regioni significa che siamo un passo da gigante verso il ritorno degli esseri umani sulla Luna per la prima volta dall’Apollo», ha fatto sapere nel comunicato dell’agenzia spaziale Mark Kirasich, vice amministratore associato per la Divisione di sviluppo della campagna Artemis presso la sede della NASA a Washington. «Quando lo faremo, sarà diverso da qualsiasi missione precedente, poiché gli astronauti si avventurano in aree oscure precedentemente inesplorate dagli umani e gettano le basi per futuri soggiorni a lungo termine».
Gli scienziati hanno anche tenuto conto della capacità del razzo Space Launch System, della navicella spaziale Orion e del sistema di atterraggio umano Starship fornito da SpaceX, la compagnia spaziale di Elon Musk. Ma la missione non è soltanto uno dei programmi di punta della NASA. Artemis segna infatti l’inizio per una possibile presenza umana su lungo periodo della Luna, fino a far diventare il nostro satellite il punto di lancio delle future missioni su Marte.
Francesco di Nuzzo