Una storia di rinascita e conservazione promossa da Life Safe For Vultures che ha trovato sull’Isola un modello certamente vincente

La Sardegna, isola ricca di biodiversità e paesaggi mozzafiato, è stata testimone di una delle più significative storie di conservazione faunistica in Europa: la protezione e il recupero del grifone (Gyps fulvus). Questo iconico avvoltoio, un tempo diffuso in gran parte del continente europeo, ha visto drammatiche flessioni demografiche a causa di vari fattori. Tuttavia, grazie a 50 anni di sforzi incessanti e a progetti di tutela e conservazione, la popolazione di grifoni in Sardegna è passata da una situazione critica a una lenta ma importante ripresa. Il declino dei grifoni in Sardegna, iniziato già nel secolo scorso, è stato causato da una serie di fattori: avvelenamenti accidentali, riduzione della disponibilità di cibo, degrado dell’habitat e una percezione errata di questa specie come minaccia per il bestiame. Le pratiche agricole intensive e l’uso diffuso di pesticidi e veleni per il controllo dei predatori hanno avuto un impatto devastante sulla loro sopravvivenza. Nei primi anni ‘70, la situazione era talmente critica che la popolazione isolana di grifoni era prossima all’estinzione. A partire dagli anni ‘70, iniziarono i primi progetti di tutela promossi da enti locali e organizzazioni non governative. Tra i pionieri, ricordiamo l’Associazione per la Conservazione della Natura (oggi confluita in organismi più strutturati), che collaborava con le autorità locali per la protezione delle colonie superstiti. Gli sforzi iniziali si concentrarono principalmente sulla sensibilizzazione della popolazione e sulla messa in sicurezza delle aree di nidificazione. Uno degli interventi chiave è stato l’istituzione delle prime riserve naturali, come il Parco Naturale Regionale di Porto Conte e il Monte Limbara, che hanno offerto un rifugio sicuro per i grifoni. Questi luoghi, caratterizzati da pareti rocciose e altopiani difficili da raggiungere, si sono rivelati fondamentali per garantire la nidificazione e la riproduzione in sicurezza. Negli anni ‘90, la lotta per la sopravvivenza dei grifoni in Sardegna si è intensificata grazie a una maggiore cooperazione internazionale. Progetti europei come LIFE Natura hanno svolto un ruolo cruciale nel fornire fondi e supporto tecnico per le attività di monitoraggio, ricerca e ripopolamento. L’obiettivo era quello di creare un modello di gestione sostenibile e replicabile anche in altre aree europee dove i grifoni avevano subito simili declini. Uno dei successi più significativi di questi progetti è stato l’introduzione di pratiche di alimentazione assistita. Attraverso la creazione di piattaforme di alimentazione controllata, i grifoni hanno avuto accesso a fonti di cibo sicure, riducendo il rischio di avvelenamento accidentale e aumentando le probabilità di sopravvivenza durante i periodi di scarsità. Dopo decenni di sforzi, i risultati sono diventati visibili. Gli ultimi vent’anni hanno visto una graduale ripresa della popolazione dei grifoni in Sardegna. Studi recenti indicano che la popolazione di questi avvoltoi, sebbene ancora fragile, è in crescita grazie alla protezione dell’habitat e alle politiche di sensibilizzazione. La nascita di nuove colonie e il ripopolamento di aree precedentemente abbandonate testimoniano il successo di questi sforzi. Un elemento essenziale per la sostenibilità a lungo termine è stato il coinvolgimento delle comunità locali. Attraverso progetti educativi e collaborazioni con allevatori e agricoltori, si è riusciti a diffondere la consapevolezza sull’importanza della presenza dei grifoni per l’ecosistema. Questi avvoltoi svolgono infatti un ruolo fondamentale nella catena alimentare come spazzini naturali, contribuendo a mantenere l’ambiente pulito e prevenendo la diffusione di malattie.
Nonostante i progressi, le sfide non mancano. L’avvelenamento illegale rimane un pericolo concreto, soprattutto nelle zone più remote, e la perdita di habitat dovuta allo sviluppo urbano e alle infrastrutture rappresenta una minaccia continua. Le istituzioni e le associazioni continuano a lavorare per la protezione dei grifoni attraverso misure di sorveglianza, programmi di reintroduzione e progetti di conservazione delle aree naturali. I 50 anni di impegno per la tutela dei grifoni in Sardegna sono un esempio illuminante di come la perseveranza e la collaborazione tra enti pubblici, privati e comunità locali possano portare al recupero di specie in pericolo. Questa storia non solo racconta la rinascita di un simbolo naturale della Sardegna, ma sottolinea l’importanza di un approccio integrato e di lungo termine per la conservazione della biodiversità. Guardando al futuro, la speranza è che i grifoni possano continuare a volare sopra le maestose terre sarde, rappresentando una vittoria per l’ambiente e un simbolo di convivenza armoniosa tra uomo e natura.

Davide Mosca

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