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A Collection, l’arte contemporanea che rispetta l’ambiente

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08/11/2019

Il progetto ha preso il via a Torino con l’esposizione di straordinari arazzi realizzati con i filati ottenuti dalla plastica riciclata

L’obiettivo è chiaro: dimostrare che l’unione tra l’attenzione per l’ambiente e la produzione di opere d’arte di altissimo livello è ormai più che possibile. Il progetto A Collection, partito da Torino pochi giorni fa, nasce proprio con questa mission. Si tratta infatti di una operazione che si basa sulla ricerca di giovani ma affermati artisti italiani e sulla visione creativa delle nuove tecniche di tessitura. Il risultato sono 10+1 grandi arazzi realizzati con degli straordinari filati ottenuti dalla lavorazione della plastica riciclata. Insomma, il rifiuto riprende vita per poi essere trasformato in un oggetto contemporaneo di lusso capace di suscitare forti emozioni in chi lo osserva.

Il progetto, curato da Chiara Casarin con gli arazzi realizzati dal maestro tessitore Giovanni Bonotto, vede anche la partecipazione di altri dieci artisti: Giuseppe Abate, Thomas Braida, Nebojša Despotović, Manuel Felisi, Alberto La Tassa, Elena Mazzi, Ruben Montini, Giovanni Ozzola, Fabio Roncato e Giuseppe Stampone.

La prima tappa di A Collection, che a Torino vede la sua prima espressione pubblica, è realizzata con la collaborazione di Opera Barolo, che fino al 15 dicembre ospita l’esposizione nel prestigioso palazzo barocco sede dell’ente, nel cuore del centro storico torinese. Il progetto, dopo la prima esperienza piemontese, nei prossimi anni sarà pian piano presentato nelle più importanti sedi del contemporaneo internazionale.

Con A Collection i filati ottenuti dal riciclo della plastica, grazie alle infinite cromie, vanno a comporre arazzi dettagliati e particolarmente raffinati. La plastica, proveniente in gran parte dalle bottigliette che purtroppo inquinano i mari del pianeta, viene lavorata attraverso un processo meccanico di fusione e filatura. La trasformazione segue un procedimento rigorosamente ecologico e sostenibile. Lo spessore, la texture e il volume risultano differenti a seconda della lavorazione e diventano elementi perfetti per ogni tipo di utilizzo, in questo caso creativo. Un processo che, dopo anni di studio, è ora al servizio della produzione artistica e si candida come nuovo linguaggio per la realizzazione di nuove opere d’arte contemporanee.

 

Dario Budroni

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