La partnership è stata firmata tra la Nasa e l’Agenzia spaziale italiana con l’obiettivo di riportare l’uomo sulla luna nel 2025

È osservata, ammirata, decantata. Da sempre. Per i sognatori che la guardano da ogni parte del pianeta. Città, campagne, montagne, mare lo stupore è sempre lo stesso. Spesso con lo sguardo all’insù per scorgere quanto sia bella, per immaginare forme di vita che forse la abitano. Sembra così vicina, eppure è lontana. Più di 385mila chilometri dalla Terra. Lassù, nello spazio. In un altro mondo che peraltro l’uomo ha già toccato con le spedizioni dell’Apollo 11 e Apollo 17. Era il 20 luglio del 1969 quando i due astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin mossero i primi passi sulla luna in diretta tv mondiale davanti a milioni di persone incollate agli schermi . “One small step for a man, one giant leap for mankind”, un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità fu la frase pronunciata da Armstrong appena sceso sulla luna. Ci fu poi solo un altro sbarco, quello dell’Apollo 17 nel 1972. Da allora, sono trascorsi cinquant’anni, nessuno ha più toccato il suolo lunare. L’attesa però potrebbe esser finita. Perché la Nasa ha annunciato di voler riportare l’uomo lassù nel 2025. C’è già un programma e si chiama Artemis e l’Italia sarà protagonista. In che modo? La nostra tecnologia in ambito spaziale si è evoluta a tal punto da esser ammirata e invidiata in tutto il mondo. Soprattutto grazie alla progettazione di moduli abitativi pressurizzati già utilizzati per altre missioni. A tal punto che Nasa ha chiesto all’Agenzia Spaziale Italiana di realizzare uno studio preliminare dedicato sullo sviluppo delle capacità abitative dei futuri moduli lunari, i cosiddetti Lunar Surface Multi-Purpose Habitation (MPH) Module(s) proposti da ASI. L’accordo di cooperazione bilaterale è stato firmato in questi giorni dal presidente dell’ASI, Giorgio Saccoccia e dall’Amministratore della NASA, Bill Nelson a margine della 17esima seduta del Comitato interministeriale per le politiche relative allo Spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint)presieduto dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Vittorio Colao e alla presenza del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio. La Nasa fornirà tutte le informazioni tecniche e programmatiche aggiornate sul programma affinché Asi possa elaborare, con il supporto dell’industria italiana, un progetto conforme agli obiettivi della missione Artemis. Il programma Artemis getterà le basi per una presenza a lungo termine sulla superficie lunare e utilizzerà il nostro satellite per convalidare i sistemi abitativi nello spazio profondo, indispensabili per le future missioni su Marte. Come parte del programma Artemis, la NASA condurrà una missione portando la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare, utilizzando il lanciatore Space Launch System (SLS) che trasporterà gli astronauti a bordo della capsula Orion. Grande la soddisfazione dichiarata dal presidente Saccoccia che ha sottolineato come l’Italia sia diventato il Paese leader nella produzione di moduli pressurizzati spaziali. Un altro grande traguardo conquistato dall’Italia nel campo della ricerca spaziale.

Davide Mosca

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