La collezione del prestigioso spazio museale compie 25 anni e per celebrare la ricorrenza le curatrici Chiara Gatti e Rita Moro propongono una mostra da non perdere

Oltre cento capolavori selezionati per raccontare la Sardegna, la sua arte, la sua cultura. Dal verismo di Antonio Ballero al divisionismo del primo Sironi, dal ritorno all’ordine di Ciusa Romagna al realismo borghese di Francesca Devoto, dall’astrattismo di Mauro Manca alle vite straordinarie di Fancello, Nivola e Pintori, dalla prorompente e toccante creatività di Maria Lai, fino alle ricerche delle ultime generazioni. In questo caso, spiccano allestimenti site-specific realizzati per gli spazi del museo nell’ambito di premi vinti grazie ai bandi del Ministero e dove i nomi dei sardi emergenti si alternano ad altri, chiamati ad abitare e a raccontare l’isola.
Dal 28 marzo, giornata inaugurale della mostra dal titolo “Le Affinità Immaginate”. L’esposizione fino al 16 giugno proporrà al Man di Nuoro la più importante raccolta d’arte moderna e contemporanea legata alla storia della Sardegna. Un patrimonio collettivo che apre ai linguaggi delle nuove generazioni. La mostra arriva all’indomani della pubblicazione del catalogo dal titolo “100 Capolavori dalla collezione del MAN” edito da Officina Libraria. Come spiegano le curatrici Chiara Gatti e Rita Moro “si tratta di una ricognizione a 360 gradi fra acquisizioni, donazioni e comodati che permette di leggere in modo differente le connessioni fra soggetti e autori, iconografie e varianti.
L’allestimento ispirato a una sorta di macchina del tempo – diversamente dal classico andamento cronologico – crea cortocircuiti, andate e ritorni, flashback e salti nel contemporaneo – al fine di stimolare nel visitatore possibili affinità, eredità di stile o di contenuto. Importanti sono i tributi a Costantino Nivola (scelto da Adriano Pedrosa curatore della prossima Biennale di Venezia per la sua mostra dedicata agli esuli nel mondo) oltre a Jorge Eielson (in linea con le celebrazioni internazionali per il centenario dalla nascita), e a Guido Strazza maestro dell’astrazione italiana dal dopoguerra in avanti, legato alla Sardegna per i natali materni e per una forte amicizia intellettuale con Maria Lai. Strazza ha concesso in donazione al MAN tre opere monumentali esposte ora per la prima volta.
«Tutte le opere del fondo hanno un valore storico e sociale – hanno commentato i promotori -, oltre che artistico, nel caso di esemplari che hanno avuto un rilievo particolare sullo sfondo dell’isola, della sua identità e dei suoi mutamenti. Immagini tipiche della tradizione, connesse all’antropologia dei luoghi, ai costumi, ai riti, si alternano a ricerche estetiche informate ai movimenti e alle sperimentazioni in corso da Roma a Venezia a Milano, e che hanno segnato l’evoluzione dell’arte in Italia tanto quanto l’esperienza degli artisti sardi approdati nei centri più vitali della penisola, dove hanno studiato e intrecciato le proprie origini con i modi delle correnti d’avanguardia.

Davide Mosca

Credit Foto: Per gentile coincessione del Man di Nuoro

You May Also Like