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Al Mudec di Milano un viaggio nell’Impero inca dalle origini all’apoteosi

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04/11/2022

Il meraviglioso racconto di una civiltà plurimillenaria attraverso, opere, manufatti, ori, argenti, tessuti, ricostruzioni immersive 3D e realtà virtuale


“Machu Picchu e gli imperi d’oro del Perù. In mostra 3000 anni di civiltà dalle origini agli Inca” è la nuova mostra allestita al Mudec di Milano che, attraverso manufatti, video, ricostruzioni immersive 3D e un allestimento per immagini che rende l’idea di un vero e proprio viaggio nel tempo, trasporta indietro nei millenni raccontando la storia degli Inca, una civiltà tanto gloriosa quanto antica e remota e di cui spesso si conosce solo l’ultimo tassello, quello più recente e universalmente reso famoso dal ritrovamento dei resti della grande città sacra di Machu Picchu. È un lungo e affascinante viaggio, dalle origini all’apoteosi dell’Impero inca. Patrimonio Unesco e sopra le montagne sacre e la foresta amazzonica.
Il percorso conduce all’interno della culla di una delle più grandi civiltà antiche dell’Emisfero Meridionale. Il Perù dell’età antica, eguagliato solo dall‘antico Egitto – con cui rivaleggia in longevità – e da Roma per il livello tecnico raggiunto, ha accolto nel suo alveo società potenti e sofisticate, che prosperarono per cinquemila anni su un territorio geografico decisamente vario: dalle fertili coste bagnate dalle acque dell’Oceano Pacifico, attraverso il deserto roccioso, fino al gelido altipiano, per poi tuffarsi nell’area tropicale del bacino del Rio delle amazzoni. Adagiata su una cresta montuosa, avvolta dalla foresta nebulosa e al di sopra della foresta pluviale, la città di Machu Picchu è il simbolo, che tuttora sopravvive, del grande Impero degli Inca, la cui fine improvvisa e violenta avvenne con la conquista spagnola del 1572.
La mostra – che rimarrà aperta al pubblico fino al 19 febbraio 2023 – è promossa dal Comune di Milano-Cultura e realizzata da World heritage exhibitions (Cityneon holdings) e 24 Ore Cultura, in collaborazione con il Governo del Perù e il Ministero della Cultura del Perù, l’associazione Inkatera, e grazie alla collaborazione con il Museo Larco di Lima, da cui provengono gli oltre 170 manufatti in mostra.


Che cosa è esposto
La mostra racconta una storia nella storia, uno storytelling che si dipana tra video immersivi, ricostruzioni 3D degli ambienti e delle biodiversità e soprattutto manufatti – opere in terracotta, ma anche oro, argento e tessuti, che prima di essere reperti archeologici furono monili e capi d’abbigliamento indossati da uomini e donne che vissero in un mondo ormai scomparso di leggi e costumi, di conoscenze e riti, di simboli e tradizioni, di miti e leggende.

Il volo sopra Machu Picchu
La mostra offre l’opportunità di sperimentare – attraverso una sala immersiva a parte rispetto al percorso espositivo – una vera e propria simulazione di volo sopra la città sacra di Machu Picchu che stimolerà i sensi della vista, dell’udito e il senso del movimento attraverso una postazione integrata di realtà virtuale a movimento VR visivo e sonoro.
Si potrà così provare la sensazione reale, ‘fisica’ di volare sopra i resti del Monumento
Il percorso della mostra parte proprio da Machu Picchu, la cittadella di pietra patrimonio culturale e naturale UNESCO, costruita nel 1450 all’apice dell’Impero Inca. Invisibile dal basso, Machu Picchu è una fortezza nascosta nella foresta nebulosa, protetta da due montagne sacre gemelle che affondano alla base nella foresta pluviale amazzonica. Centro religioso, osservatorio astronomico e luogo di ingegnosità e produzione agricola, Machu Picchu è un complesso formato da più di 200 strutture in pietra – templi, palazzi, “plazas” (spazi aperti), abitazioni. Protetta dall’invasione spagnola, Machu Picchu venne inglobata dalla foresta pluviale, fino a quando lo storico di Yale Hiram Bingham la rivelò al mondo nel 1911.

La foresta pluviale
In un ambiente che ricostruisce la foresta pluviale amazzonica, la mostra prosegue e aiuta a interpretare gli oggetti che incontreremo nell’esposizione. Pur non avendo una lingua scritta, uomini e donne delle società andine rendevano testimonianza delle storie delle collettività cui appartenevano attraverso immagini simboliche visibili sulle pareti dei templi o attraverso sculture di pietra, incisioni lignee, recipienti di ceramica, tessuti e oggetti d’oro e d’argento di incomparabile fattura. Gli oggetti sono raggruppati secondo il loro significato simbolico, ed erano questi i “libri” nei quali venivano documentate le credenze, i rituali, la visione del mondo, le strutture di potere e la vita delle comunità.

L’eroe mitologico Ai Apaec
Il viaggio dell’eroe mitologico della cultura moche Ai Apaec è al centro di una parte della mostra. Capo di una comunità rurale, Ai Apaec è raccontato attraverso una vera e propria “storia illustrata”, con immagini proiettate lungo le pareti, che racconta al pubblico non solo la storia di Ai Apaec, ma attraverso le sue gesta eroiche anche i miti e il mondo simbolico che rappresenta il substrato su cui è stato costruito nei secoli l’universo culturale dell’antico Perù, e di cui è fortemente intriso ancora oggi l’immaginario religioso, simbolico e misterico del Perù contemporaneo.

I tre mondi Inca
Vengono raccontati con il linguaggio delle immagini anche i tre mondi che coesistono simultaneamente nella cosmologia andina: il Mondo di sopra; il Mondo del qui e ora, o Mondo di mezzo, il luogo dove le persone vivono e lavorano nelle comunità accanto agli animali, alle piante, ai fiumi e alle montagne, e infine il Mondo basso, il mondo dell’oceano, il mondo sotterraneo, la terra che sta sotto i nostri piedi, su cui cade la pioggia e dove maturano i semi e la terra degli antenati, ovvero il luogo dove vanno le persone quando muoiono.
La mostra “Machu Picchu e gli imperi d’oro del Perù” rappresenta il momento culmine di un progetto culturale di più ampio respiro fino a marzo 2023 intende raccontare il Perù a 360° e che prende forma attraverso il palinsesto “L’anno del Perù”, inaugurato a giugno 2022. Un palinsesto di eventi e attività di approfondimento che attraverso conferenze, lecture serali con aperitivo, workshop e laboratori, tavole rotonde, visite guidate, performance artistiche e convegni, sarà in grado di raccontare non solo il Perù “archeologico” e mitico, quello delle civiltà millenarie – tra cui la raffinata civiltà moche – che culminarono con il grande Impero Inca, ma anche il Perù contemporaneo, quello delle comunità peruviane milanesi.

Sibilla Panfili

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