AROW, viaggia nello spazio con Orion!
La NASA ha aperto il sito web dove seguire in tempo reale i progressi della sonda spaziale
Dopo un breve periodo di incertezza il lancio della missione Artemis I è avvenuto con successo lo scorso 16 novembre dalla piattaforma di lancio del Kennedy Space Central di Cape Canaveral che, a poco meno di due settimane, è già entrata nella storia. La sonda Orion ha già battuto il record di distanza dalla Terra mai raggiunto, viaggiando finora per 434.522 km e superando così il precedente record settato dalla missione Apollo 13.
La missione, che prevede di testare l’affidabilità del razzo vettore Space Launch System, porterà Orion su un’orbita distante retrograda attorno alla Luna. Ad attendere la sonda in questo suo viaggio nel nostro sistema solare sono il freddo e l’eternità del cosmo, abbastanza da fare impazzire un essere umano ma non di certo una macchina. Nonostante tutto, se si volesse far sentire Orion meno sola – si fa per dire – la NASA ha aperto un sito web dedicato dove è possibile seguire in tempo reale i suoi progressi. Attraverso l’Artemis Real-time Orbit Website (AROW) gli utenti potranno così consultare in ogni momento la posizione di Orion, oltre che scaricare i dati della traiettoria di volo e varie informazioni e curiosità sui siti di atterraggio della passata missione Apollo. «Questo è un modo davvero potente per impegnarsi con la missione e comprendere la portata di ciò che la NASA sta cercando di realizzare con Artemis I» ha dichiarato Seth Lambert, programmatore di Orion e creatore del sito AROW. Inoltre, l’agenzia spaziale incoraggia i creativi e gli appassionati di tutto il mondo a sfruttare i vettori forniti per progettare le proprie app di tracciamento o di visualizzazione dati.
Oltre al sito web è possibile seguire tutti i progressi della sonda anche tramite l’account Twitter dedicato. La tecnologia utilizzata per AROW verrà sfruttata nelle successive missioni spaziali, che secondo i piani della NASA porteranno la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna e saranno alla base per l’invio di astronauti su Marte.
Francesco di Nuzzo