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Belle e impossibili

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07/02/2020

Le più iconiche e inimitabili supercar del mondo

Auto d’élite. Dal fascino incredibile. Dotate di personalità unica. Inimitabili. Che hanno segnato la storia dell’automobile. Con linee pazzesche. Il sogno di ogni appassionato delle quattro ruote. Non solo hypercar ma vere e proprie opere d’arte su quattro ruote. Velocissime. Un traguardo raggiunto non solo operando su motore, ma anche su tutti gli atri componenti, dal telaio alla scocca. E soprattutto all’aerodinamicità. Vetture per la pista, ma anche stradali. Sono tantissime. Ne abbiamo selezionate alcune delle più belle.

 

FERRARI DAYTONA 365

Carrozzeria in alluminio, dall’impostazione sportiva, disegnata da Leonardo Fioravanti in forza al Pininfarina e prodotta dalla casa di Maranello, tra il 1968 e il 1974, nella versione Coupè, la GBT/4 e Spider, GTS/4. Il nome era un omaggio alla vittoria ottenuta nel 1967 dalla 330 P4 sul celebre circuito statunitense. Il motore, montato anteriormente e longitudinalmente per ottimizzare le sue prestazioni su strada, era un V12 a 4 alberi aveva 375cv. Il cambio a 5 marce. La velocità massima era di 280 km/h, valore decisamente strabiliante per quei tempi. Il look dell’auto è passato alla storia per il frontale a forma di cuneo, finalizzato a rompere l’aria durante la corsa, insieme ai gruppi ottici inseriti nella famosa struttura trasparente anteriore. Vettura da alta collezione, realizzata artigianalmente, la Daytona fu l’ultima supercar della Casa del cavallino Rampante prodotta prima dell’avvento del Gruppo Fiat.

PORSCHE 959

Prodotta in soli 292 esemplari tra il 1986 e il 1989, la vettura, famosa per la coda allungata e gli sfoghi d’aria laterali, montava un 6 cilindri boxer che erogava 450 cavalli vapore, di un innovativo raffreddamento ad acqua delle testate, con due turbo-compressori sequenziali, bielle in titanio e pistoni in alluminio, oltre a  un sofisticato e tecnologico sistema di sospensioni a controllo elettronico e di sensori di pressione pneumatici, oltre a un avanzatissimo sistema di trazione integrale che nel 1995 sarà usato,  per la prima volta nella storia della 911, sulla Porsche 911 Turbo serie 993. L’accelerazione da 0 a 100 avveniva in 3,7 secondi e la velocità massima era di 317km/h. Oltre alla classica versione Comfort fu prodotta anche una versione Sport, alleggerita e semplificata, alleggerita di circa un centinaio di kg per via dell’assenza dei sedili posteriori, dei complessi sistemi elettronici di bordo, della riduzione dei materiali fonoassorbenti e della semplificazione delle finiture, nonché dello specchietto retrovisore posto sul lato destro,  caratterizzata da prestazioni decisamente superiori: 0–100 km/h in 3″6, e 340 km/h di velocità massima grazie al motore potenziato a circa 515 CV.

MC LAREN F1

A Woking volevano una vettura sportiva stradale dalle caratteristiche e dalle prestazioni estreme e così grazie a un team di 7 progetti diretti dall’ex ingegnere di Formula 1, Gordon Murray, nel 1993, la McLaren lancia la F1, caratterizzata dall’innovativa soluzione di tre sedili nell’abitacolo, dei quali quello centrale è per la guida ed è posizionato più in avanti rispetto agli altri due dei passeggeri. Era una delle poche vetture sportive prodotte in serie ad adottare quella soluzione, insieme alla Matra-Simca Bagheera e alla Talbot Mantra Murena che però non avevano il guidatore in posizione centrale. Il suo motore scelto per spingere la F1 fu un BMW di dodici cilindri, capace di erogare 627 cavalli con una cilindrata di 6 litri, nella configurazione standard, che rimane ancora oggi un capolavoro di ingegneria automobilistica e faceva toccare l’impressionante velocità di 371,8 km/h. Prodotta dal 1993 al 1998 in soli 106 esemplari la McL F1 rimane l’auto stradale con motore ad aspirazione naturale più veloce mai costruita e viene da molti ritenuta una delle pietre miliari nella storia della tecnologia automobilistica.

SSC ULTIMATE AERO

Prodotta dalla Shelby Super Cars in versione Coupè, uno dei suoi tratti distintivi è la presenza di portiere la cui apertura è verso l’alto invece che verso l’esterno, è stata pensata per stabilire il nuovo record di velocità per autovetture stradali. Il motore nella versione standard è un V8 di 6,200cc con 787CV. Nel 2007 la Ultimate Aero II, versione potenziata del modello standard, con motore V8 6.8 bi turbo dalla potenza di 1.369 CV ha toccato il limite di 443 km/h, considerato un record assoluto su strada e reso possibile dalle specifiche tecniche di questa vettura dotata di una struttura aerodinamica e particolarmente leggera e dal telaio in fibra di carbonio. Il motore nella versione TT (Twin Turbo) arriva alla potenza di 1.183CV. Esiste una versione elettrica, la Ultimate Aero Ev. raggiunge i 100km/h in 2,5 secondi e una velocità massima di 300km/h e ha un’autonomia tra i 200 e i 300km. È equipaggiata con 2 motori elettrici da 500cv ciascuno

GENERAL MOTORS 1959 CORVETTE STINGRAY RACER

Quando Bill Mitchell assunse la direzione stilistica di GM, decise, nel 1959, di trasformare una Chevrolet in un’auto da corsa globale. Come base si scelse la Q-Corvette XP-96 convertile, rivisto per adattarlo allo chassis della Corvette SS. Nasceva la Corvette Stinger. Oltre all’evidente influenza del design per la Corvette C2, questa concept car ha vinto un campionato nazionale SCCA nel 1960 ed è stata ‘protagonista’ nel film del 1967, Bambagella (Miliardario… ma bagnino, in italiano) con Elvis Presley e Shelley Barese. La carrozzeria era in fibra di vetro con rinforzo in alluminio e alluminio. In pista si generava un eccessivo sollevamento aerodinamico che portava le ruote anteriori a sollevarsi quando si raggiungevano i 225 km/h. La velocità massima era poco sotto i 300 km/h. Nonostante i successi la Stinger fu ritirata dalle competizioni e dopo alcune modifiche, richieste da Mitchell, fra cui l’aggiunta di un parabrezza a tutta larghezza e un sedile del passeggero, la vettura fu pronta per l’uso su strada.

 

Fabio Schiavo

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