Biocene: botanica, arte e biologia in una mostra a Cagliari
Si tratta di una delle tre mostre in programma al Cagliari Urbanfest – Generazioni Metropolitane, aperta fino al 26 gennaio
Cagliari Urbanfest – Generazioni Metropolitane rappresenta una grande occasione di scoperta. Cultura, arte e scienza si fondono in un festival di arti urbane e visive sulla sostenibilità sociale e ambientale. Oltre a temi di stretta attualità rappresentano degli elementi grazie ai quali è possibile sperimentare qualcosa di nuovo. Matteo Ambu e Matteo Tauriello ne sono la dimostrazione vista l’esposizione che hanno preparato per i visitatori sardi.Biocene, così recita il titolo, è una delle tre mostre in programma sull’isola capaci di aprire il nostro sguardo sul mondo che si trova là fuori, davanti a noi.
Ambu e Tauriello stanno lavorando a questo progetto condiviso dal 2021, con un approccio multidipliscinare che mette insieme esperienze e conoscenze specifiche di ogni settore. In questa esposizione c’è molto di botanica, e non mancano riferimenti allo studio del territorio e alla ricerca di materiali biologici e industriali. A queste sfaccettature legate alla biologia – come i muschi – e a elementi di riciclo – come parti di macchinari di diverso genere, oggettistica, ingranaggi, molle, contenitori, contenuti in teche trasparenti di diverse dimensioni – si aggiungono opere personali che entrano in stretta connessione con i lavori a quattro mani.
Il progetto Biocene sta proprio in questo: essere capaci di osservare il presente con un tocco originale e inedito, sia per accostamento di ricerca e di stile, sia per l’unicità delle ambientazioni presentate. Ambu e Tauriello sono riusciti a mettere in scena, secondo un principio predittivo decadente, le rovine dei nostri tempi e dei nostri luoghi. Miniature di città perdute, immerse nella natura che ha deciso di riprendersi i suoi spazi, e abbandonate a se stesse senza una civiltà che le protegga, avendo esaurito le risorse offerte dalla Terra. Come le grandi comunità del passato, gli uomini della nostra era, quella dell’Antropocene, sono destinati a fermare la loro espansione e ad lasciare indietro i modelli costruiti e portati avanti nel tempo. Per questo gli autori immaginano un passaggio a un’era di ritorno alla natura, ecologica e simbiosi con la natura e i suoi ritmi. Il Biocene, come emerge nella mostra, dove alberi e animali tornano ad essere liberi di stare nel mondo, senza il controllo umano, rispettati come tutte le altre forme di vita preesistenti.
Riccardo Lo Re