Cambiamenti climatici, negli ultimi 70 anni grande balzo delle ondate di calore
Lo studio di due ricercatori australiani dimostra che le giornate di caldo anomalo sono in netto aumento
L’avanzata del grande caldo non si arresta. Negli ultimi settant’anni i termometri hanno registrato temperature decisamente più alte con una frequenza che mette quasi paura. Perché non si tratta solo di un semplice processo naturale: è anche l’uomo, con la sua incessante attività, a condizionare fortemente e negativamente il clima del pianeta. Non è di certo una novità, ma lo studio di due ricercatori australiani, poi pubblicato su Nature Communications, mette ulteriormente in guardia la comunità internazionale. I due studiosi hanno infatti studiato e mappato la frequenza e la durata delle ondate di calore dagli anni Cinquanta fino a oggi, prendendo in considerazione praticamente tutte le regioni del mondo. «Negli ultimi 70 anni abbiamo visto ondate di calore sempre più frequenti e sempre più lunghe, e il trend purtroppo sembra in aumento. Anche il caldo cumulativo mostra un’accelerazione simile: in media globalmente è aumentato tra uno e 4,5 gradi centigradi ogni decade, ma in alcune zone, come il Medio Oriente, parti dell’Africa e del Sud America, il trend è di circa 10 gradi in più per decennio», spiega la ricercatrice Sara Perkins Kirkpatrick, climatologa della University of New South Wales di Sydney, come riporta il sito di Repubblica.it.
I ricercatori australiani hanno dunque analizzato i numeri in loro possesso a partire dal 1950. Hanno individuato le giornate di caldo anomalo e alla fine hanno scoperto che l’intensità, la frequenza e la durata delle ondate di calore sono sempre più diffuse. Un discorso che riguarda tutto il pianeta e dunque anche il Mediterraneo. Qui si è scoperto che dagli anni Cinquanta a oggi il numero delle ondate di calore è aumentato di due giornate ogni dieci anni. Il peggio, però, è avvenuto dagli anni Ottanta in poi, visto che è stato registrato un più 6,4 giorni di caldo estremo ogni decennio. Per l’occasione gli studiosi hanno anche inventato una nuova unità di misura: il calore cumulativo, che dimostra appunto la frequenza delle ondate di caldo estremo. «I climatologi prevedevano da tempo che i cambiamenti nelle ondate di calore sarebbero stati uno dei segni più evidenti dei cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta. I drammatici cambiamenti che abbiamo osservato nelle ondate di calore su scala regionale negli ultimi 70 anni e il rapido aumento della frequenza di questi eventi meteorologici sono indicatori che mostrano inequivocabilmente che il riscaldamento globale è ormai realtà, e non fa che accelerare» sottolinea il ricercatore Perkins Kirkpatrick.
Dario Budroni