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Cambio a Milano: i nuovi 750 km di ciclabili tra centro e hinterland

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17/01/2022

L’obiettivo è convincere i milanesi a lasciare l’auto nel box

Milano si è impegnata a costruire 750 chilometri di piste ciclabili entro il 2035 nell’ambito di un piano per rendere la bicicletta il mezzo di trasporto locale più conveniente. Il progetto Cambio permetterà agli appassionati, e non solo, di percorrerli montando comodamente in sella alla propria bici. Le linee saranno 24, di cui 16 radiali da Milano verso l’esterno, oltre ai 4 grandi anelli “green” e “superveloci” che attraversano la provincia. Il progetto prevede che l’80% dei servizi di interesse, come scuole, ospedali, interscambi della metro, possa essere raggiunta da almeno una linea nel raggio di un chilometro. Oltre alle piste ciclabili, la rete disporrà di stazioni di parcheggio dedicate alle biciclette, display di orientamento fisici e digitali e illuminazione a basso impatto, che si ricaricherà durante il giorno e si accenderà solo in risposta al movimento di notte, al fine di risparmiare energia.

In linea con l’Accordo di Parigi
Sulla base dei dati sugli spostamenti quotidiani dei residenti, la rete Cambio collegherà le piste ciclabili esistenti e le integrerà con nuovi “corridoi super ciclabili” che collegheranno la città di Milano nel nord Italia e tutti i 133 comuni all’interno della sua ampia area metropolitana. La rete di 24 autostrade sarà completata nel 2035, anno in cui la città spera che il 20% di tutti i trasporti locali sarà effettuato in bicicletta. L’iniziativa rientra nel più ampio obiettivo della città di raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050, in linea con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi.

Le dichiarazioni
“Si tratta di un progetto di sistema che vede la bicicletta come motore di sviluppo, che integra tutela ambientale, sicurezza, sviluppo economico e benessere generale”, ha affermato il Consiglio Metropolitano di Milano. “Lo sviluppo della bicicletta porta alla riduzione dei gas serra, creando corridoi verdi per la protezione della biodiversità, rendendo gli spostamenti più sicuri per tutti i tipi di ciclisti, migliorando la salute pubblica e aumentando le opportunità quotidiane di esercizio e movimento”.

Costi e risparmi
Il costo dei lavori è di 2,5 milioni. I lavori inizieranno da Segrate, fino a raggiungere il Comune di Milano. In città, la competenza è degli uffici di Palazzo Marino. Arianna Censi, assessora alla Mobilità, sottolinea “stanno lavorando affinché i cantieri procedano in sinergia“. La pista si unirà a quella già esistente che da viale Argonne arriva in via Corelli, proseguirà dall’Idroscalo immettendosi nella rete di Segrate e di Peschiera Borromeo.
Nonostante i costi, il Consiglio Metropolitano di Milano stima che genererà risparmi per oltre 1 milione di euro riducendo la congestione e gli incidenti stradali, oltre a migliorare la salute delle persone e dell’ambiente.

Parigi e l’Europa
Una simile revisione infrastrutturale è in corso a Parigi, dove il Plan Velo vedrà 130 chilometri di piste ciclabili costruite entro il 2026 per rendere l’intera città accessibile in bicicletta. Mentre l’Unione Europea lavora per raggiungere i propri obiettivi di zero netto, la Commissione Europea ha recentemente proposto di formalizzare questi schemi disparati come parte di una politica a livello di blocco per finanziare e dare priorità a modalità di “mobilità attiva” come la bicicletta.

Sibilla Panfili

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