Capa in Color. Oltre le guerre, il desiderio di una vita a colori
La seconda fase della carriera del grande fotoreporter nella rassegna ai Musei Reali di Torino
“La verità è l’immagine migliore, la miglior propaganda” – Robert Capa
Robert Capa è conosciuto in tutto il mondo per gli struggenti e iconici scatti di guerra in bianco e nero realizzati nel corso della sua gloriosa carriera, in cui ha documentato i più importanti avvenimenti della storia del Novecento.
Dalle foto della guerra sino-giapponese del 1938 alla guerra civile di Spagna, dalla Seconda guerra mondiale al conflitto arabo-israeliano fino alla prima guerra di Indocina, a tutti gli effetti Capa è considerato il più grande fotoreporter di guerra di tutti i tempi. Non meno significativi, ma forse meno conosciuti, sono i suoi scatti a colori, che appaiono raramente nei reportage di guerra (si rammentano i primi esperimenti con le truppe americane e il corpo francese a cammello in Tunisia, nel 1943), ma che gettano una nuova luce sul suo grande talento espressivo.
Nel 1947 Capa è stato tra i fondatori della storica agenzia Magnum Photos con Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert, ancora oggi tra le più importanti agenzie di fotogiornalismo mondiali.
Dopo la Seconda guerra mondiale Capa si dedicò prevalentemente alla fotografia a colori, in particolare per riviste come Holiday e Ladies’ Home Journal (USA), Illustrated (UK) ed Epoca (Italia). Questo nuovo approccio aveva l’obiettivo di raccontare al pubblico americano ed europeo la vita quotidiana di persone comuni e di paesi remoti, servendosi della stessa sensibilità e capacità di cogliere le emozioni umane che lo avevano distinto come reporter di guerra.
La Piazza Rossa di Mosca, la vita dei primi coloni israeliani nel 1949-50, i ritratti di giovani norvegesi e parigini nati prima della guerra, con i loro sogni e la voglia di riscatto, fanno parte del progetto Generazione X, e dimostrano come il fotografo si muovesse con disinvoltura fra le pellicole in bianco e nero e quelle a colori, in una ricerca continua delle migliori e più innovative tecniche e strumentazioni fotografiche.
Capa fu anche fotografo dell’alta società, che ritrasse con uso sapiente del colore e uno stile elegante e senza sbavature, scevro da facili ammiccamenti. Presero così vita le immagini delle spiagge alla moda della Normandia e delle stazioni sciistiche più esclusive delle Alpi svizzere, ma anche le foto di moda ambientate nella Ville Lumière e i ritratti di celebrità del cinema, con attori e registi del calibro di Ingrid Bergman, Orson Welles, John Huston. Fotografò anche illustri artisti e scrittori, come Pablo Picasso, Alberto Giacometti, ritratto nel suo studio parigino, ed Ernest Hemingway nella casa di Sun Valley.
Con l’intento di far conoscere e apprezzare al pubblico il rapporto di Capa con la fotografia a colori, si è svolta nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino un’importante mostra sulla produzione del grande fotografo dal secondo dopoguerra in poi. La mostra Capa in color ha presentato oltre 150 scatti a colori, per la prima volta raccolti in un unico corpus, assieme a lettere personali e appunti delle riviste su cui furono pubblicati.
Se il talento dell’artista nella creazione di scatti in bianco e nero fu straordinario ed estremamente innovativo, la scoperta della potenzialità delle pellicole a colori gli permisero di osservare il mondo con uno sguardo diverso, dando una svolta alla sua attività artistica, e rispondendo alle richieste di un pubblico stanco di guerra, che ambiva a divertirsi e conoscere luoghi lontani e ignoti.
Affascinante ed emozionante, la mostra Capa in Color ha accolto le immagini che appartengono alla collezione dell’International Center of Photography di New York, arrivate a Torino qualche mese prima dell’emergenza sanitaria. Questa sfida espositiva accompagna la ripresa culturale dopo i mesi del confinamento, è un modo per richiamare nuovi visitatori e aprirsi alla vita che rinasce, e anche per avvicinarsi al mondo della fotografia, seguendo il suggerimento di Capa stesso: “Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete andati abbastanza vicino”.
Nathalie Anne Dodd
Didascalie
Foto di copertina: Robert Capa. Capucine, modella e attrice francese al balcone, Roma. Agosto 1951. Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
Galleria:
Foto 1: Robert Capa. L’americana Judith Stanton, Zermatt, Svizzera, 1949-50. Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
Foto 2: Robert Capa. Humphrey Bogart e Peter Lorre sul set de Il Tesoro dell’Africa. Aprile 1953. Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
Foto allestimenti: Credits Daniele Bottallo