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Carlo Rambaldi, il genio degli effetti speciali

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13/11/2019

Il padre di E.T. è il protagonista di una mostra allestita nel Palazzo delle Esposizioni di Roma

Chi passa per Roma farebbe bene a ritagliarsi un attimo di tempo per fare un salto al Palazzo delle Esposizioni. Fino al 6 gennaio si potrà visitare una mostra tutta dedicata a un uomo che ha lasciato il segno nella storia del cinema. Si chiama Carlo Rambaldi ed è considerato uno dei padri degli effetti speciali moderni. Classe 1925, scomparso nel 2012, l’effettista italiano è stato una leggenda del grande schermo. Un esempio: il pupazzo meccanico di E.T. è opera sua. Stesso discorso per il gorilla King Kong e la mostruosa creatura di Alien.

La mostra allestita nella capitale, che si intitola La meccanica dei mostri, da Carlo Rambaldi a Makinarium, è un avvincente viaggio nella mente e nelle opere del grande artista italiano. Uno che nella vita è riuscito a vincere due Oscar ai migliori effetti speciali, nel 1980 e nel 1983, e un Oscar special achievement award, nel 1977. L’esposizione è stata progettata come un lungo percorso che, attraverso numerosi materiali provenienti dall’archivio dello stesso Rambaldi, racconta l’evoluzione del cinema prima italiano e poi internazionale naturalmente dal punto di vista degli effetti speciali.

Molto amato tanto in patria quanto a Hollywood, Carlo Rambaldi cominciò a muovere i primi passi nell’ambiente cinematografico fin da giovanissimo. Il successo arrivò negli anni Sessanta, quando per esempio ideò e costruì gli alieni del film Barbarella di Roger Vadim, con Jane Fonda. Invece nei primi anni Settanta realizzò il famoso Pinocchio di Luigi Comencini, il burattino che non solo si muoveva ma addirittura camminava. E così, dopo aver lavorato con altri numerosi registi italiani, da Pupi Avati a Dario Argento, verso la metà degli anni Settanta Carlo Rambaldi si trasferì negli Stati Uniti. Qui lavorò al celebre King Kong di John Guillermin, realizzando un gorilla alto ben 12 metri. Nel 1979 fu il momento di Alien, di Ridley Scott, mentre nel 1982 arrivò il celebre E.T. l’extraterrestre di Steven Spielberg, senza dubbio la sua opera più famosa. Tra gli altri, Carlo Rambaldi lavorò anche con registi del calibro di Oliver Stone e David Linch.

 

Dario Budroni

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