‘Claim beauty!’, la bellezza come espressione dell’equilibrio personale
Una serie di poster ispirati alla pop art e alle città di tutto il mondo
Con un progetto di comunicazione artistico-culturale senza precedenti, ‘Claim beauty!’ utilizza i meccanismi del marketing per veicolare l’idea di bellezza come elemento fondamentale del nostro equilibrio personale in quanto alimento necessario per la crescita individuale e sociale. Ispirato all’azione di Shepard Fairey (‘Obey’), sia per la sua vocazione all’impegno civile, sia per l’uso dell’arte grafica e dell’immaginario della pop art, ‘Claim beauty!’ si declina attraverso una serie di poster che mettono insieme un frammento più o meno simbolico di una città del mondo, comunicando un messaggio di universalità a cui si sovrappone il particolare di una opera d’arte. La composizione è completata da una doppia scritta, che si ripete su tutta la serie,‘Rebel!’ e ‘Claim beauty!’, rispettivamente assimilabili al claim e al payoff della comunicazione pubblicitaria, costituendo la “chiamata all’azione” attraverso la quale si intende stimolare l’osservatore.
La serie di poster ‘Claim beauty!’
Come ci racconta Enrico Tomaselli, Art Director di Magmart Festival, ideatore e creatore della serie, ogni poster contiene i due elementi costitutivi in base a considerazioni prevalentemente grafiche di armonia visiva, ma in alcuni casi si aggiunge un ulteriore livello di senso. Ad esempio, nel poster n° 2, New York, l’immagine di sfondo inquadra il charging bull di Arturo Di Modica a Wall Street, a cui si sovrappone il Ratto d’Europa di Martin de Vos: oltre all’assonanza visiva (toro/toro) c’è quella di significato (l’Europa rapita dal toro / il toro simbolo della finanza USA). Oppure nel n° 4, Mumbay, l’estasi sensuale della Santa Teresa del Bernini viene associata alla Porta dell’India, uno dei paesi più intrisi di spiritualità. O, ancora, nel n° 6, Cochabamba, il Cristo morto del Mantegna allude all’immagine del cadavere del Che assassinato dai militari boliviani.
Tutta la serie è firmata come raster pop art, facendo riferimento alla tecnica grafica che utilizza la visibilità estremizzata del raster di stampa tipografica. La serie di poster, disponibile anche su t-shirt, comprende 63 soggetti, che spaziano dall’arte egizia a quella contemporanea attraversando le città di tutti i continenti.
Nathalie Anne Dodd