Con Fairtrade il San Valentino diventa equosolidale
Una festa degli innamorati più etica grazie alla rete che si batte per l’ambiente e per i diritti dei lavoratori. In vendita cioccolati, fiori e gioielli
Le feste possono tutte diventare più etiche. Compresa quella degli innamorati, San Valentino. Il sistema di certificazione Fairtrade, nato per ridurre le ingiustizie del commercio internazionale, ha per esempio lanciato una campagna per promuovere la vendita di prodotti del commercio equosolidale che possono rappresentare l’idea perfetta anche in occasione di San Valentino. I prodotti, infatti, assicurano migliori condizioni commerciali agli agricoltori e ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo, promuovendo pratiche agricole rispettose dell’ambiente e contribuendo a progetti di sviluppo delle comunità locali.
Innanzitutto, si può acquistare del cioccolato. «La catena Aldi propone cuori di cioccolato in confezione regalo, praline assortite, confezioni di cioccolatini assortiti (praline e tartufi) da 200 grammi e una selezione di praline da 300 grammi – spiegano da Fairtrade -. Per tutti questi prodotti il cacao è stato acquistato a condizioni Fairtrade. Ciò significa che alle organizzazioni di coltivatori di cacao è stato corrisposto il prezzo minimo Fairtrade, ovvero un prezzo tale da coprire i costi medi di una produzione sostenibile, e il premio Fairtrade, un extra per avviare progetti di miglioramento produttivo ed emancipazione della comunità.
Inoltre, a San Valentino non possono certo mancare i fiori. Insieme al cioccolato i regali simbolo della festa degli innamorati. Anche in questo caso, ovviamente, nel pieno rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. «In pochi immaginano la dura realtà che si nasconde dietro alla coltivazione di molti dei fiori recisi in commercio – sottolineano da Fairtrade -. Per risparmiare sui costi della manodopera e grazie al clima mite tutto l’anno, diverse specie ormai vengono coltivate quasi esclusivamente in paesi in via di sviluppo come Ecuador, Etiopia e Kenya. I mazzi di rose Fairtrade raccontano invece una storia diversa. Da parte dei vivai inseriti nel network Fairtrade vi è divieto di discriminazione dei lavoratori e delle lavoratrici, e l’impegno a corrispondere salari migliori. I fiori sono coltivati con risparmio idrico ed energetico, sono utilizzati dei sistemi di riciclo delle acque e l’irrigazione avviene con il sistema idroponico per l’uso controllato dell’acqua».
Infine, Fairtrade, nella sua rete, promuove anche la vendita di gioielli certificati. «Tra le colline laziali c’è una giovane artigiana che lavora l’oro cercando di dare un’anima alle sue opere – spiegano -. Per le sue creazioni Maraismara utilizza solamente oro Fairtrade, ovvero proveniente da piccole organizzazioni di minatori peruviani che, grazie al circuito, possono lavorare in contesti più salubri e ottengono condizioni commerciali migliori. Inoltre, l’oro Fairtrade è tracciato dal minatore al cliente finale. I gioielli Maraismara sono pezzi unici, realizzati solo con oro, gemme e perle acquistati eticamente».
Dario Budroni