Così Berlino festeggia i 30 anni dalla caduta del muro
Nella capitale tedesca mostre, rievocazioni e concerti. Il clou il 9 novembre alla Porta di Brandeburgo
Berlino ha un nuovo appuntamento con la storia. La capitale della Germania si prepara a celebrare un importante anniversario: i trent’anni dalla caduta del muro. Lo farà attraverso una lunga serie di appuntamenti e manifestazioni, tra concerti, spettacoli teatrali, mostre e installazioni artistiche. Era il 9 novembre 1989 quando il simbolo della Guerra Fredda, tirato su dalla Germania comunista nel 1961, venne abbattuto dalla folla che da est sognava di andare a ovest. Migliaia di pagine di storia scritte in una sola notte: l’euforia dei berlinesi, lo stato filo-sovietico minato nelle sue fondamenta, la consapevolezza che finalmente nulla sarebbe stato più come prima. Un solo anno più tardi la Germania si ritrovò di nuovo unita. Sotto una stessa bandiera e sotto una stessa capitale: Berlino.
Il clou dei festeggiamenti sarà il 9 novembre, ma le celebrazioni a Berlino dureranno tutto il mese. Davanti al tratto più lungo del muro rimasto in piedi si potrà per esempio assistere a una no-stop di concerti di diversi generi musicali. Fino al 9 novembre la città sarà trasformata in una mostra a cielo aperto. In sette luoghi simbolo di Berlino, da Alexanderplatz fino alla Porta di Brandeburgo, andranno in scena più di cento eventi come come rievocazioni storiche, proiezioni, giochi di luce e concerti. La sera del 9, proprio di fronte alla Porta di Brandeburgo, a pochi metri dal vecchio tracciato del muro, a incantare il pubblico saranno uno spettacolo teatrale e una installazione creata con 30mila messaggi scritti dai visitatori. E poi ancora le proiezioni di film all’interno del parlamento del Land di Berlino e la mostra fotografia sulla Germania comunista al museo Pankow, visitabile fino a gennaio, mentre a Bernauer Straße si potrà rivivere la storia del muro attraverso una mostra composta da documenti, fotografie e manufatti.
Negli ultimi trent’anni la Germania unita ha compiuto passi da gigante fino a imporsi come motore trainante dell’Europa. Ma c’è da dire che al suo interno, nonostante tutto, le differenze rimangono ed emergono nella vita di tutti i giorni. Basti pensare che le grandi imprese hanno sede quasi sempre nell’ex Germania ovest, dove i salari sono anche più alti rispetto a quelli che percepiscono i lavoratori dell’est. Differenze sociali ed economiche che ancora oggi sembrano difficili da superare.
Dario Budroni