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Da Urbino a Washington, così il mondo rende omaggio a Raffaello

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19/02/2020

Il grande artista del Rinascimento, a 500 anni dalla sua morte, è il protagonista di numerose e imperdibili esposizioni

Urbino celebra il suo cittadino più illustre: Raffaello. E lo fa a 500 anni esatti dalla sua morte. Il grande genio del Rinascimento è il protagonista di alcuni importanti eventi pensati per rendere omaggio a un pittore e architetto che ha fatto la storia dell’arte mondiale. La Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, per esempio, fino al prossimo 13 aprile ospita la mostra Raphael Ware, i colori del Rinascimento: una esposizione di 147 esemplari di maiolica provenienti da una importante collezione privata. In primavera sarà poi inaugurata la mostra dal titolo Il rapporto tra Raffaello e Baldassarre Castiglione, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale. Nelle scorse settimane si è invece conclusa con successo l’esposizione Raffaello e gli amici di Urbino, sempre nella Galleria Nazionale delle Marche. Diverse anche le manifestazioni promosse in altri centri marchigiani. Al Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto, dal 4 aprile al 5 luglio, si potrà ammirare una versione della Madonna del Velo, attribuita all’artista e restaurata per l’occasione. Nei Musei Civici di Palazzo Pianetti, a Jesi, dal 6 giugno al 6 gennaio la mostra Raffaello e Angelo Colocci, bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica.

Raffaello è naturalmente celebrato anche nel resto d’Italia. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso del 31 dicembre ha sottolineato che il 2020 è appunto l’anno dedicato al grande artista nato a Urbino nel 1483 e morto a Roma nel 1520, a soli 37 anni. Per tutto il 2020 davanti alla sua tomba al Pantheon, a Roma, sarà per esempio lasciata una rosa rossa. Invece dal 5 marzo al 2 giugno le Scuderie del Quirinale ospiteranno una grande mostra monografica dal titolo Raffaello, che sarà l’evento di punta del programma approvato dal Comitato nazionale istituito due anni fa dal Ministero per i Beni e le attività culturali. Invece alla Domus Aurea, da marzo a gennaio, si potrà visitare la mostra Raffaello e l’invenzione delle grottesche, mentre al parco archeologico dell’Appia Antica, dal 25 aprile, sarà ricordato il ruolo di Raffaello come “sovrintendente” del patrimonio romano. Naturalmente anche i Musei Vaticani faranno la loro parte, visto che è proprio nel Vaticano che si trovano alcune delle opere più celebri di Raffaello, a cominciare dalla Scuola di Atene.

Numerosi gli eventi che sono stati organizzati nelle altre città italiane. Rimini, a ottobre, ospiterà nel Museo della Città una mostra con la Madonna Diotallevi. A Rovereto, sempre da ottobre, l’esposizione Picasso, De Chirico e Dalì: dialogo con Raffaello. A Milano, nel Museo della Permanente, si è appena concluso l’evento espositivo-multimediale Raffaello 2020. Invece a Perugia, dal prossimo ottobre alla Galleria Nazionale dell’Umbria, si potranno ammirare le sette copie della Deposizione Baglioni. Nella Pinacoteca di Città di Castello, ancora da ottobre, la mostra Raffaello giovane e il suo sguardo. Fino al 15 marzo a Mondovì, al Museo della Ceramica, la mostra Le trame di Raffaello, il restauro dell’arazzo del Divino Amore del Museo Pontificio di Loreto. E se l’Italia fa la parte del leone, allo stesso tempo anche il resto del mondo ci tiene a celebrare quello che è stato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Alcuni eventi ed esposizioni sono stati per esempio promossi alla National Gallery di Londra, al Gemaldegalerie di Berlino e alla National Gallery of Art di Washington.

 

Dario Budroni

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