Daniele Tamagni style is life a Milano
Palazzo Morando ospita fino al primo aprile la mostra, un caloroso omaggio dedicato all’artista prematuramente scomparso nel 2017
Daniele Tamagni fu un fotografo che attraverso il suo sguardo fece conoscere al mondo le subculture presenti in diversi paesi, attraverso scatti che con rispetto andavano a immortalare l’identità di quelle culture così diverse dalla nostra.
Un artista che in vita venne più apprezzato e valorizzato all’estero e che in Italia trovò un dibattito artistico e sociale ancora immaturo per il portato delle sue opere.
La sua fotografia è infatti ricca di diversi linguaggi che hanno caratterizzato la forma e l’estetica della sua ricerca,in cui fotogiornalismo e fotografia d’alta moda, si confrontano in una cifra stilistica riconoscibile. Ricerca, che gli aveva fatto conquistare nel 2007, poco più che trentenne – il Canon Young Photographer Award. Mentre nel 2010, l’ICP Infinity Award e ancora il World Press Photo Award, con le immagini delle lottatrici boliviane.
Milano finalmente, a quasi sei anni dalla sua scomparsa, è in grado di riconoscere e valorizzare la portata rivoluzionaria della sua arte e con questa prima grande retrospettiva dedicatagli, promossa dall’omonima fondazione, il desiderio è quello di far conoscere i suoi scatti anche in Italia. L’esposizione curata da Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino, attraverso novanta fotografie, di cui alcune inedite, esplora la complessità del lavoro a cui Tamagni ha dedicato tutta la sua vita.
Le fotografie sono ricche di dettagli, che si tratti di occhiali, orologi, gioielli; è evidente come venga messo in rilievo l’interesse di Tamagni nei confronti delle “piccole cose” che spesso passano inosservate, ma che per lui erano linfa vitale della sua arte. Non si limitava ad essere un passivo spettatore di qualcosa di “lontano” dalla sua realtà quotidiana, la sua volontà era quella di immergersi in ciò che vedeva. Lo sguardo di Daniele era particolare, andava oltre le giocose apparenze per cercare di andare al di là della superficie, un lavoro artistico che per la prima volta indaga in maniera differente e meno eurocentrica gli effetti della colonizzazione francese nei territori africani e le sue subculture.
Viola De Colombi Bosetti
Credit foto: Locandina courtesy Palazzo Morando