DB Supersonica
Una special edition della Aston Martin Superleggera Concorde Edition celebra l’aereo supersonico più iconico al mondo
Solo dieci esemplari numerati. Un tributo alla bellezza e alla scienza. Non viaggerà quanto il Concorde – l’aereo di linea supersonico che entrò in servizio il 21 gennaio del 1976 e copriva la tratta Parigi/New York in poco più di 3 ore diventando il secondo velivolo commerciale passeggeri a infrangere il muro del suono (Mach 2), dopo il sovietico Tupolev Tu-14 – ma sicuramente la nuova Aston Martin DBS Superleggera Concorde Edition non ha nulla da invidiare alle classe, velocità e stile di quel jet che ridefinì i concetti e la filosofia del viaggiare in aero. E non solo esteticamente.
Fortemente voluta da Andy Palmer, presidente del Gruppo Aston Martin, la DBS Concorde Edition è stata pensata come un tributo agli scienziati, ingegneri, progettisti e aeromobili britannici e francesi che hanno lavorato insieme alla realizzazione del famoso jet supersonico. Commissionata dalla concessionaria Aston Martin Bristol, che si trova a pochi chilometri da dove è alloggiato l’ultimo Concorde, e assemblata su misura dalla divisione Q by Aston Martin, l’auto affiancherà gli altri modelli della gamma Aston Martin Wing Series, al momento composta dalle supercar Vanquish S Red Arrows Edition, Vantage Blades Edition e V12 Vantage S Spitfire 80. Parte del ricavato della vendita sarà destinato alla Air League Trust, organizzazione no profit senza fini di lucro che sostiene i bambini più svantaggiati e offre loro la possibilità di intraprendere una carriera nel campo dell’ingegneria Aeronautica.
La vettura, con le sue linee morbide ma avvolgenti, è in alluminio. La livrea, verniciatura bianca, presenta alcuni accenti bianco-rosso-blu, i colori della British Airway, dato che ricorre anche il centenario della compagnia di bandiera inglese, e sono presenti anche sullo splitter anteriore, spoiler posteriore e lungo il tetto in fibra di carbonio, mentre sopra questo si trova stilizzata un’immagine con le forme delle ali a delta del jet.
Lo stesso disegno è ripreso sulle prese d’aria anteriori. Sulle portiere si può intravedere stampato il numero identificativo autentico del primo supersonico nato dalla cooperazione franco-inglese. Anche gli interni sono stati personalizzati a tema Concorde, il cui logo è presente sui rivestimenti dei sedili anteriori. Abbassando, poi, la visiera parasole lato guida, si trova ricamata la grafica Mach Meter mentre sul rivestimento in Alcantara è presente l’immagine del “boom sonico”. Le palette al volante sono in titanio. I tappetini griffati, sono realizzati su progetto di Sir Terence Conran, che aveva lavorato ai nuovi interni dell’aereo prima che venisse mandato in pensione. Le fibbie delle cinture sono in alluminio massiccio. Sotto il cofano si trova un motore a benzina 5.2 V12 bi turbo Super GT da 725 CV di potenza e 900 Nm di coppia che consente di raggiungere la velocità massima di 340 km/h e accelerare da 0 a 100 in 3,4 secondi.
Dopo questo omaggio dal brand di Gaydon fanno sapere di aver in mente un accordo con un altro gigante del mondo aerospaziale, l’europea Airbus. Dopo il primo risultato della partnership tra Aston Martin e Airbus Corporate Helicopters, il mezzo presentato a Courchevel, sulle Alpi francesi, il 3 gennaio 2020. Stando alle dichiarazioni ufficiali, negli ultimi dodici mesi i designer delle due aziende hanno, infatti, lavorato fianco a fianco per studiare altro, forse un tributo al celebre Airbus A380.
«Quella di applicare al settore aerospaziale i nostri principi di design, plasmati sul mondo automotive – ha detto Marek Reichman, Vicepresidente e Chief Creative Officer di Aston Martin – è una sfida emozionante che stiamo affrontando con grande entusiasmo. Sono impaziente di poterne parlare nel nuovo anno e di mostrare a tutti i risultati che avremo raggiunto insieme».
Alle parole di Reichman, fanno seguito quelle di Frédéric Lemos, Head of Airbus Corporate Helicopters: «Abbiamo dato vita a una collaborazione ambiziosa che tiene fede alla nostra tradizione di sperimentazione adottando nuovi approcci alla progettazione il cui frutto sono creazioni uniche, improntate a un design mozzafiato, vere espressioni di bellezza».
Fabio Schiavo