Drone Contest 2022: il Politecnico di Milano vince di nuovo
Una battaglia avvincente all’interno della “Drone Arena” di Leonardo Lab tra sei prestigiosi atenei che hanno sviluppato nuove soluzioni per il volo dei droni.
Tre anni di sperimentazioni che hanno portato alla nascita di nuove tecnologie. Ma che hanno soprattutto dato vita ad un ecosistema in grado di mettere in connessione le grandi imprese, il mondo della ricerca e della formazione, le piccole e medie imprese, le start up. Un progetto grazie al quale è stato possibile condividere idee innovative e programmi di ricerca nei campi dell’intelligenza artificiale applicata ai droni, del futuro della mobilità e del trasporto autonomo. Si è appena conclusa a Torino l’edizione 2022 del Drone Contest. Una competizione tra sei team universitari composti da dottorandi, ricercatori e studenti, sostenuti dai loro professori e dagli esperti di Leonardo e dei Lab che hanno fatto volare i propri droni in completa autonomia all’interno della “drone arena” di Leonardo Lab. Un percorso di gara disseminato di ostacoli, edifici, piazzole di atterraggio e decollo. Alla fine, dopo le combattutissime prove, ad aggiudicarsi la la vittoria finale è stato il team del Politecnico di Milano che aveva già vinto nelle precedenti due edizioni. Il tutto si è svolto su tre manche il 6 e 7 ottobre scorso con la partecipazione su tre manche di sei atenei: Università di Roma Tor Vergata, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Napoli Federico II. Obiettivo della manifestazione era quello di mostrare le capacità sempre più evolute dei droni sviluppati nel localizzare ed evitare gli ostacoli e nell’individuare e inseguire i target. Al secondo posto dietro il team del Politecnico di Milano coordinato dal dottorando Gabriele Roggi si sono classificati ex aequo, la squadra dell’Università di Roma Tor Vergata capitanata da Simone Mattogno e quella del Politecnico di Torino con il dottorando Simone Godio che ha conquistato anche il “Premio Speciale della giuria” per essersi distinto nella ricostruzione della mappa.
«Nel primo anno i droni – hanno spiegato gli organizzatori dell’evento – dovevano dimostrare di saper navigare all’interno di un ambiente sconosciuto e in assenza di segnale GNSS che andava a simulare uno scenario urbano. Obiettivo di questo primo anno era imparare a navigare in maniera autonoma in ambienti sconosciuti e saper individuare eventuali target all’interno di esso. Nell’ottica di alzare l’asticella, per la seconda edizione sono stati aggiunti dei robot terrestri in movimento all’interno dell’area e una telecamera a bordo del campo di gara. Una buona collaborazione con la telecamera permetteva al drone di comporre la realtà nel minor tempo possibile e velocizzare l’esecuzione della loro missione. Una sperimentazione che ipotizzava uno scenario in cui i droni possono supportare l’uomo in operazioni di sorveglianza.
La terza edizione ha visto l’introduzione nel campo gara di “grattacieli” in posizioni non note ai team con l’obiettivo di validare le capacità di Collision Detection and Avoidance dei droni, a cui era stato assegnato anche il compito di inseguire un intruso e ispezionare le pareti degli edifici. In continuità con quanto sperimentato il secondo anno, il drone poteva avvalersi della collaborazione di una telecamera istallata a bordo campo». Con l’edizione 2022 si è concluso il primo ciclo del Drone Contest Leonardo, ma non è finita qui. Perché dal prossimo si aprirà una nuova entusiasmante sfida per un rinnovato percorso triennale nel quale prenderanno parte molti altri atenei. Stessa formula, ma con difficoltà ancora maggiori e e interazioni tra robot terrestri e volanti.
Davide Mosca