Earth’s Memory, i ghiacciai testimoni della crisi climatica
I risultati del progetto fotografico in mostra al Forte di Bard
Tra le conseguenze più evidenti dei cambiamenti climatici ci sono gli effetti che il riscaldamento globale sta avendo sui ghiacciai di tutto il mondo. Un’evoluzione drammatica documentata attraverso l’esposizione EARTH’S MEMORY in mostra dal 17 giugno fino al 18 novembre presso il Forte di Bard, in Valle d’Aosta. Il percorso espositivo documenta i 13 anni del progetto fotografico “Sulle tracce dei ghiacciai”, condotto tra il 2009 e il 2021 dal fotografo Fabiano Ventura insieme a un team di registi e ricercatori sui maggiori ghiacciai montani della Terra. Dalle vette del Karakorum fino alle Alpi, l’esposizione affianca foto e dati scientifici per sensibilizzare i visitatori sugli effetti del cambiamento climatico e sui danni che l’operato dell’uomo sta avendo sui nostri patrimoni naturali. La mostra è organizzata dal Forte di Bard con il patrocinio dell’UNESCO e in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che per l’occasione ha anche realizzato le grafiche animate che mostrano i dati satellitari delle zone interessate dal progetto fotografico.
“La mostra EARTH’S MEMORY nasce dalla volontà di condividere uno straordinario percorso composto da varie fasi: dalle ricerche d’archivio sulle fotografie, le carte geografiche e i diari di viaggio dei primi esploratori alla definizione degli itinerari in grado di rintracciare gli esatti punti fotografici storici, dalle emozioni vissute esplorando nuovi orizzonti all’indignazione provata di fronte a un paesaggio drammaticamente stravolto. Fino al bisogno di trasmettere l’idea che in questi anni ho maturato con forza: l’uomo è un abitante della terra e non è estraneo alla natura.” ha dichiarato Fabiano Ventura riguardo l’esposizione “Salvaguardarla vuol dire salvaguardare noi stessi come specie e come umanità. L’abbandono di una visione totalmente antropocentrica, che sembra quasi una banalità, è diventata una delle sfide più importanti del nostro tempo. L’obiettivo è offrire un apporto alla conoscenza e alla presa di coscienza, oggi più che mai necessarie. I confronti esposti rappresentano i cambiamenti avvenuti in un breve arco temporale e al tempo stesso lasciano una testimonianza e un monito per le generazioni future».
Al percorso espositivo sullo stato dei ghiacciai si affiancano, inoltre, un’ampia selezione di documenti sulla storia delle prime esplorazioni geografiche e un’intera zona espositiva dove è possibile vedere i retroscena del progetto lungo 5 tavoli, 15 monitor e oltre 150 immagini, inclusa la documentazione scientifica e le video e interviste con i protagonisti delle spedizioni.
Francesco di Nuzzo