Ecco Cassiopea, la barca che salverà il mare
Un progetto ambizioso del vulcanico biologo Carmelo Isgrò che a Barcellona, nel corso della 37esima edizione dell’America Cup ha lanciato il suo progetto in collaborazione con il Gruppo Prada e Unesco-Ioc
Cassiopea è pronta a salpare. Non è solo una barca a vela, ma un simbolo di rinascita e speranza per il nostro mare. Restaurata con cura e trasformata in un laboratorio galleggiante, questa storica imbarcazione degli anni ’70 solcherà il Mediterraneo per portare un messaggio chiaro: la bellezza del mare va protetta, prima che sia troppo tardi. A guidare questa missione, il biologo Carmelo Isgrò, già noto per il suo impegno nella lotta contro l’inquinamento marino e la sensibilizzazione ambientale. Ora, con Cassiopea, il suo viaggio verso un mare più pulito va a gonfie vele. Il progetto è stato presentato negli scorsi giorni durante la 37esima America’s Cup, al Porto Olimpic di Barcellona, sede di una edizione speciale dell’Ocean&Climate Village che è parte della partnership tra Unesco e Luna Rossa Prada Pirelli. Carmelo Isgrò, biologo marino e fondatore del MuMa – Museo del Mare di Milazzo, ha lanciato un nuovo progetto che unisce storia, sostenibilità e divulgazione scientifica. Famoso per aver recuperato e ricostruito lo scheletro del capodoglio Siso, morto a causa di una rete da pesca illegale e della plastica ingerita, Isgrò continua la sua missione di sensibilizzazione attraverso un’iniziativa ambiziosa: la rinascita di Cassiopea, una storica barca a vela in legno degli anni ’70, trasformata in una “barca oceanografica ecosostenibile”.
Il progetto è supportato dal Gruppo PRADA e dall’UNESCO-IOC nell’ambito del programma SEA BEYOND e si propone di far navigare Cassiopea per il Mar Mediterraneo, portando un messaggio di tutela del mare e delle sue risorse. Questa imbarcazione d’epoca è stata restaurata con materiali naturali, senza l’uso di vetroresina, e ripensata per essere autosufficiente dal punto di vista energetico, idrico e alimentare. Non solo sarà un esempio di sostenibilità, ma diventerà anche un piccolo laboratorio galleggiante dotato di strumenti per monitoraggi oceanografici, promuovendo così la ricerca scientifica sugli impatti antropici sugli ecosistemi marini. Cassiopea non è solo una barca, ma un simbolo. Come il capodoglio Siso è diventato un emblema della lotta contro l’inquinamento marino, anche questa imbarcazione rappresenta un modello virtuoso di economia circolare, incarnando il principio delle “3R”: ridurre, riciclare, riutilizzare. Il viaggio della barca toccherà diverse località lungo le coste italiane e, successivamente, si spingerà in tutto il Mediterraneo. Durante queste tappe, saranno organizzati incontri e attività didattiche nelle scuole, negli yacht club e nei porti, con l’obiettivo di diffondere i principi di “Ocean Literacy”, in particolare tra le nuove generazioni.
Il restauro di Cassiopea è una scelta controcorrente in un’epoca dominata dal consumismo e dalla cultura dell’usa e getta, in cui spesso è più facile comprare una barca nuova piuttosto che ristrutturarne una vecchia. Il MuMa di Milazzo vuole invece dimostrare che la cura del patrimonio esistente è possibile e necessaria, per un futuro più sostenibile. Il biologo Carmelo Isgrò, che timonerà l’imbarcazione, vanta una lunga esperienza come skipper e istruttore di vela, con alle spalle numerose vittorie in competizioni veliche. Oltre a far conoscere le bellezze naturali del Mediterraneo, Cassiopea approderà anche in luoghi colpiti dall’inquinamento e dal degrado ambientale, per documentare e testimoniare la gravità della situazione. Questo progetto si allinea perfettamente con gli obiettivi del “Decennio del Mare” delle Nazioni Unite e con l’Agenda 2030, in particolare l’Obiettivo 14, che mira alla protezione e all’uso sostenibile degli oceani e dei mari.
Davide Mosca