Fino al 6 ottobre un mostra i Fiori del silenzio
L’iniziativa ospitata negli spazi della Galleria Civica di Trento propone una selezione di circa sessanta opere del Maestro
La mostra “Fiori del silenzio”, dedicata al pittore trentino Albino Rossi, è curata da Gabriele Lorenzoni e nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi. Ospitata negli spazi della Galleria Civica di Trento, presenta circa sessanta opere di piccolo formato, realizzate appositamente per l’esposizione. Le opere, disposte in gruppi e sequenze, esprimono la poetica di Rossi, che da sempre racconta la vita di montagna con un linguaggio pittorico figurativo. La sua narrazione è lirica, ma mai nostalgica, e si focalizza sulla rappresentazione della natura morta. La pittura di Albino Rossi è essenziale e concreta, riflettendo il fatalismo tipico delle valli, come se fosse una realtà ineluttabile. Attraverso la riproduzione di elementi familiari e conosciuti, Rossi richiama una cultura antica, fatta di gesti quotidiani e domestici. I suoi lavori evocano una spiritualità profonda e ancestrale, richiamando le conoscenze erboristiche locali e i saperi contadini. Nel piano interrato della Galleria, le opere raffigurano frutti e fiori tipici delle Alpi, con un’attenzione particolare alla vegetazione spontanea delle Dolomiti di Brenta. Il percorso espositivo può essere visto come un intervento site-specific, definito dal presidente del Mart Vittorio Sgarbi come un “corpus di concetti poetici”. I due cicli principali, Fiori di montagna e Nature morte di frutti, si contrappongono generando uno spazio di silenzio e riflessione. Le ultime tre sale, che richiamano quasi delle piccole cappelle montane, creano un’atmosfera di raccoglimento e meditazione, legandosi a una religiosità popolare e rituale. La pittura di Rossi, come quella del maestro Vallorz, trasmette un’identità sociale e un codice di segni che descrivono luoghi e atmosfere. Questa visione si oppone da decenni al fenomeno dell’overtourism e allo sfruttamento dei territori e delle persone. Nato in Trentino nel 1953, Albino Rossi è un insegnante e pittore che ha iniziato il suo percorso artistico negli anni Settanta. In quel periodo conosce Paolo Vallorz, uno degli artisti trentini più importanti del secondo Novecento, con il quale inizia a promuovere le realtà artistiche di montagna. Negli anni Ottanta, Rossi entra in contatto con l’ambiente artistico milanese e, su invito di Raffaele De Grada, entra a far parte del gruppo Città e Campagna. In questi anni decide di dedicarsi più intensamente alla pittura, abbandonando l’insegnamento e viaggiando in diverse città europee. A partire dalla metà degli anni Novanta, la sua attività espositiva si intensifica sia in Italia che all’estero, e realizza importanti opere di arte pubblica. La sua ricerca artistica si concentra sulla figurazione, seguendo un percorso ciclico che esprime il suo legame viscerale con l’ambiente naturale delle Dolomiti. I suoi soggetti preferiti sono il paesaggio alpino e le nature morte di frutta e fiori. Attualmente vive e lavora in Val di Sole, alternando lunghi soggiorni a Londra.
Davide Mosca