Future Seeds, una banca genetica per le piante
La nuova struttura di CGIAR permetterà la conservazione a lungo termine delle colture a livello globale
Si chiama Future Seeds, è la più grande banca genetica di colture vegetali al mondo e al suo interno trovano riparo migliaia di sementi diverse, minacciate dallo sfruttamento dei terreni agricoli e dai cambiamenti climatici. La struttura, gestita dall’Alliance of Bioversity International del CGIAR e dal Centro internazionale per l’agricoltura tropicale (CIAT), si trova nella città colombiana di Cali e ha l’obiettivo di preservare la biodiversità vegetale e supportare la ricerca agricola, sviluppando colture resistenti all’aggravarsi della crisi climatica. Si prevede, infatti, che ogni grado di riscaldamento superiore ai livelli storici porterà nel prossimo futuro a una riduzione della produttività agricola di circa il 5%.
“Le banche genetiche svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la biodiversità vegetale e nel fornire ai coltivatori materiali genetici per adattare le nostre colture alimentari ai cambiamenti climatici” ha dichiarato Juan Lucas Restrepo, Direttore Generale di Alliance of Bioversity International e CIAT e Direttore Globale di Partnership e Advocacy per CGIAR. “La banca genetica Future Seeds fornirà una risorsa ancora maggiore per i ricercatori e gli allevatori di colture”.
Future Seeds è solo una delle undici banche genetiche attualmente gestite dal network agricolo di CGIAR, una collezione di dati open source che include più di 37.000 campioni di fagioli provenienti da 114 paesi, 6.000 campioni di manioca da 28 paesi e 22.600 campioni di foraggi tropicali da 75 paesi. La nuova struttura a Cali offre il 30% in più di spazio, sfrutta diverse fonti di energia rinnovabile come l’energia solare, il controllo termico e la raccolta dell’acqua piovana. L’impianto di ricerca include anche strumenti di robotica e intelligenza artificiale per migliorare la ricerca e lo sviluppo di piantagioni coltivabili a condizioni ambientali estreme. Grazie al catalogo conservato è stato possibile sviluppare ben 550 varietà migliorate di fagioli resistenti alle alte temperature per l’Africa subsahariana.
Francesco di Nuzzo