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Gaetano Pesce torna a Milano con la monografica “Nice to See You”

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25/03/2024

Alla Biblioteca Ambrosiana dal 15 al 23 aprile 2024, la mostra raccoglie una trentina di opere, per lo più inedite, del noto architetto, artista e designer italiano

Alcune del passato ma la maggior parte realizzate tra il 2023 e il 2024, le opere sono state selezionate sia per il loro ruolo funzionale sia come portatori di messaggi. Oggetti dal doppio significato: quello utile e quello del far pensare. Attraverso le opere esposte Pesce ribadisce i principi della futura Arte del Design. Tramite l’esposizione Nice to See You nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano, Pesce ribadisce i principi della futura Arte del Design. Egli sostiene che l’avvenire degli oggetti li veda soddisfare le qualità sia di funzionalità che di significato. Questa dualità di espressione scompare con l’avvento della Fotografia. Ad essa spetta la rappresentazione funzionale, all’Arte quella semantica. L’espressione che può esprimere entrambe è un nuovo modo di concepire il Design. Suggerendo il futuro linguaggio del Design, Pesce mira ad evitare che questa espressione svanisca nella mera mercificazione. L’uomo, ad oggi presenta segni di stanchezza. L’indice di questo affaticamento è rappresentato dalla disonestà di certi uomini. Ciò denota un decadimento delle migliori qualità umane. L’uomo ricerca quasi solamente il potere per i propri interessi. Al contrario, si osserva da decenni il passaggio della donna nel ruolo di guida nell’ambito pubblico. Il nostro tempo va in disaccordo con la rigidità maschile, mentre si accoppia perfettamente con l’elasticità dello spirito femminile. Il nostro presente è liquido, non ha niente a che vedere con l’omogeneità e la staticità del pensiero. La liquidità del nostro presente si amalgama allo spirito femminile che assume identità differenti a seconda del bisogno. Ritengo che il futuro sarà femminile, dichiara schietto l’artista. Quanto iniziato nel 2019 con la Maestà Sofferente, raggiungerà la sua conclusione. Se la Maestà Sofferente, risalente 55 anni fa, denuncia la crudeltà inflitta dall’uomo sulla donna, l’Uomo Stanco tratta la stanchezza etica di cui soffre il cosiddetto Sesso Forte. Nei secoli scorsi l’uomo ha ricoperto il ruolo da protagonista nella vita pubblica, spendendosi al servizio del progresso. L’emancipazione della donna ha provocato nell’uomo una stanchezza identificabile nel timore di perdere controllo sul sesso debole, scaturita in violenza inaudita. L’obiettivo è quello di incrementare il dibattito sull’indipendenza della donna, con il desiderio che raggiunga la consapevolezza dei più conservatori e criminalmente reazionari.

Sibilla Panfili

 

Foto per gentile concessione Press Gaetano Pesce

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