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Gli alberi per Nostra Signora

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11/05/2021

1500 alberi per ricostruire la “piccola forét”di Notre-Dame

Parigi cerca alberi, e non si tratta di una proposta per un nuovo giardino botanico, ma del progetto per restaurare le guglie e il tetto dell’antica cattedrale di Notre-Dame, distrutti da un incendio nell’aprile del 2019. Notre Dame è uno dei i simboli più importanti della Francia e di tutta la cultura europea, e anche il legno con cui è costruita è diventato, nel tempo, speciale: ha infatti più di 850 anni. Così, per ricostruire in maniera più fedele possibile la forét – ovvero “la foresta”, così veniva chiamata la sezione bruciata – sarà necessario l’utilizzo di legno secolare altrettanto vecchio, con almeno 150 anni di età.

La proposta, che vista la natura non ha mancato di suscitare polemiche tra gli ambientalisti, ha già raccolto il supporto di diversi enti privati e nazioni – tra cui l’azienda Groupama, che offre alla Francia 1300 querce centenarie, e il Cile, che ha deciso di donare il legno e i rami delle sue foreste. Tra gli alberi che andranno a ricostruire Notre Dame, anche le querce provenienti dall’antico giardino reale della foresta di Bercé, nella regione della Loira. Gli alberi dovranno inoltre avere dimensioni particolari. Solo quelli con un diametro compreso tra i 50 e i 90 e un’altezza tra gli 8 e i 14 metri potranno dare “nuova vita” alla guglia e al tetto della cattedrale, che si spera possa essere ultimata in tempi brevi.

In una conferenza stampa successiva all’incendio, il presidente francese Emmanuel Macron aveva infatti annunciato che la cattedrale sarebbe stata restaurata entro il 2024, giusto in tempo per i Giochi Olimpici di Parigi. Ma l’incidente di Notre Dame de Paris è un fatto che rimarrà nella memoria collettiva anche dopo la messa a nuovo, tanto per la sua importanza simbolica quanto per le sue dinamiche, frutto di un errore umano. Rappresenta uno di quei punti nel tempo che non possono fare a meno di dividere la storia, creando un prima e un dopo. Ora questi alberi andranno a ricomporre un passato che va preservato ad ogni costo, con la speranza che il nostro futuro possa essere più verde.

 

Francesco di Nuzzo

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