Sono numerose le imbarcazioni colate a picco davanti alle coste del nord-est della Sardegna. A Tavolara c’è un sommergibile inglese
La sensazione è quella di tuffarsi in una dimensione parallela. Sotto la superficie del mare si apre un mondo fatto di fondali colorati e specie animali da documentario naturalistico. Provare l’esperienza subacquea, in questo angolo di Mediterraneo, è un qualcosa che rimane scritto tra le pagine dei ricordi più belli. Pesci e coralli conquistano da sempre la scena, ma c’è da dire che i fondali della Gallura regalano anche altri tipi di emozioni. Il mare che bagna il nord-est della Sardegna, per via anche delle pericolose e strategiche Bocche di Bonifacio, è infatti uno dei tratti più disseminati di imbarcazioni colate a picco.
Basti pensare al posamine francese Cassini, affondato nel 1917, che si trova a 73 metri di profondità. Oppure il Nautilus, una nave cisterna tedesca affondata durante la seconda guerra mondiale da un sommergibile inglese. Ma nei mari della Gallura ci sono anche il veliero a vapore Clan Ogilvie, il cargo italiano Santa Manza, i dragamine inglesi Felixstowe e Cromaty, l’ex baleniera Santa, il cacciatorpediniere italiano Antonio Da Noli, la chiatta tedesca Lighter e il cargo greco Klearcos. Di grande interesse è poi il Messerschmitt 323: non è una imbarcazione ma un grande aereo esamotore tedesco abbattuto dagli inglesi nel corso della seconda guerra mondiale. Quello in fondo al mare è l’unico esemplare attualmente esistente di questo tipo di aereo. Nel 2016, invece, fece il giro del mondo la notizia del ritrovamento, al largo di Tavolara, del sommergibile inglese Hms P311, affondato da una mina italiana e scovato dall’esploratore di relitti Massimo Domenico Bondone. Al suo interno ci sono ancora i corpi dei 71 membri dell’equipaggio. Sempre vicino Tavolara, a Punta La Greca, c’è anche la motonave da carico Chrisso, che fino a poco tempo fa spuntava addirittura dal pelo del mare.
In Gallura sono diversi i centri diving che organizzano indimenticabili immersioni per accompagnare i subacquei alla scoperta dei numerosi relitti che riposano sui fondali. Il più specializzato in questo settore è l’Orso Diving Club, con base a Poltu Quatu, poco lontano dalla Costa Smeralda. Si tratta dello stesso diving club che negli anni è riuscito a mettere a segno anche numerosi ritrovamenti.
Dario Budroni