Il programma è inserito all’interno della missione spaziale Artemis I della Nasa partita con il lancio del razzo dal centro spaziale Kennedy in Florida

La Luna e la Terra viste dallo spazio sono certamente spettacolari. E a restituire queste incredibili suggestioni ci hanno pensato le fotografie scattate dal satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana, ArgoMoon che è stato imbarcato a bordo del razzo che ha portato in orbita la capsula Orion. La missione spaziale, Artemis I della Nasa, è partita il 16 novembre scorso con lo scopo di sperimentare nuovi lanci per riportare di nuovo l’uomo sulla luna. Nelle immagini scattate dal satellite costruito da Argotec si può ammirare il lato ovest della Luna che divide il lato vicino e quello nascosto, con l’Oceanus Procellarum sulla destra e il Mare Orientale al centro. Lo scatto è stato realizzato da una distanza di 170mila chilometri dal nostro satellite e di 350mila chilometri dalla Terra. Ci sono poi gli scatti del Jackson Crater e il Mare Orientale, rispettivamente nelle foto più vicine alla superficie lunare e in quelle invece più distanti. Le operazioni di navigazione di ArgoMoon sono state svolte dal team di Flight Dynamics dell’Università di Bologna, campus di Forlì. Il 23 novembre il satellite Asi ha regalato, invece, uno scatto mozzafiato del pianeta Terra. Di due giorni dopo le immagini immortalate da ArgoMoon con la realizzazione di altri quattro scatti del pianeta e della Luna. «L’inizio di una nuova grande collaborazione internazionale che vede ancora una volta l’Italia e l’intera filiera industriale tra i protagonisti, continuando un percorso che ci ha resi nel tempo partner di eccellenza nella sfida dell’esplorazione spaziale – ha commentato il presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia – Europa, USA e molti altri Paesi nel mondo uniti in unico obiettivo destinato al progresso di tutta l’umanità: tornare sulla Luna per restarci! A cinquant’anni dall’ultima missione Apollo, oggi, con Artemis 1 andiamo sulla Luna per fare nuove scoperte, imparare a vivere e lavorare oltre i confini del nostro pianeta. Questa missione rappresenta un grande momento per tutti coloro che stanno contribuendo a questo entusiasmante progetto, ma anche per tutti coloro che guardano allo spazio, alla tecnologia, al futuro con gli occhi di chi crede nell’ingegno umano e non smette di sognare». La partecipazione italiana a questo programma si sviluppa anche grazie al fondamentale contributo e l’importante lavoro di cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana, l’industria italiana e le numerose piccole e medie imprese. Il coinvolgimento dell’industria parte da Leonardo e Thales Alenia Space che hanno realizzato alcuni componenti del modulo di servizio europeo (European Service Module) di Orion, prodotti per conto dall’Agenzia Spaziale Europea.

Davide Mosca

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