Gli uomini di Neanderthal che vivevano al Circeo
Nel corso di un nuovo scavo sono stati ritrovati i resti di nove ominidi. Il ministro: «Scoperta straordinaria»
La storia si scrive nell’oscurità di una grotta. Gli studiosi scavano, spostano le rocce e la terra e illuminano gli spazi con l’ausilio di una torcia. E quello che tirano fuori è davvero sensazionale. Sono i resti di nove uomini di Neanderthal. E poi anche quelli di alcuni animali che, in antichità, vivevano lungo la Penisola, come per esempio le iene. Succede nel centro Italia, nel Circeo, all’intero della Grotta Guattari. È qui che, dal 2020, sono impegnati archeologi, paleontologi, archeobotanici e antropologi. Un team di studiosi che sta riportando alla luce le tracce di un passato antico anche di 100mila anni.
Lo scavo, diretto dalla Soprintendenza di Latina e Frosinone con la collaborazione dell’Università di Tor Vergata, permetterà di conoscere in maniera più dettagliata la vita e i comportamenti dell’uomo di Neanderthal in Italia. Si tratta dell’ominide più affine alla specie dell’Homo Sapiens, cioè la nostra. Il fossile più antico risale a un periodo che va tra i 90mila e i 100mila anni, quelli più recenti tra i 50mila e i 60mila anni fa. Uno scavo, condotto all’interno di una grotta scoperta oltre 80 anni fa e considerata uno dei luoghi più significativi al mondo per la storia dei Neanderthal, che ha riempito d’orgoglio anche Dario Franceschini, il ministro della Cultura: «Una scoperta straordinaria di cui parlerà tutto il mondo perché arricchisce le ricerche sull’uomo di Neanderthal. È il frutto del lavoro della nostra Soprintendenza insieme alle Università e agli enti di ricerca, davvero una cosa eccezionale». Mauro Rubini, direttore del servizio di antropologia della Sabap per le province di Frosinone e Latina, ci tiene a sottolineare l’importanza delle ricerche degli ultimi mesi. «Con questa campagna di scavo abbiamo trovato numerosi individui, una scoperta che permetterà di gettare una luce importante sulla storia del popolamento dell’Italia – spiega -. L’uomo di Neanderthal è una tappa fondamentale dell’evoluzione umana, rappresenta il vertice di una specie ed è la prima società umana di cui possiamo parlare».
Gli studiosi sono riusciti a scoprire anche l’età dei primati che vivevano all’interno della grotta del Circeo. «Sono tutti individui adulti tranne uno, forse di età giovanile – spiega il funzionario archeologico e direttore dei lavori di scavo Francesco Di Mario -. È una rappresentazione soddisfacente di una popolazione che doveva essere abbastanza numerosa in zona. Stiamo portando avanti gli studi e le analisi, non solo genetiche, con tecniche molto più avanzate rispetto ai tempi di Blanc, capaci di rivelare molte informazioni». Mario Rolfo, docente di archeologia preistorica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, infine aggiunge: «Lo studio geologico e sedimentologico di questo deposito ci farà capire i cambiamenti climatici intervenuti tra 120mila e 60mila anni fa, attraverso lo studio delle specie animali e dei pollini, permettendoci di ricostruire la storia del Circeo e della pianura pontina».
Dario Budroni
Credit: foto dal sito del Ministero della Cultura