Golden Globes 2022, i vincitori
La cerimonia si è tenuta in forma privata senza red carpet, a seguito degli scandali pubblicati l’anno scorso sul Los Angeles Times
Mi si nota di più se trasmetto e me ne sto in disparte o se non trasmetto per niente? È stato il dilemma che ha coinvolto questa edizione dei Golden Globes, l’evento che come sempre anticipa la cerimonia degli Oscar. Quest’anno più che i vincitori a fare notizia è stata la modalità con cui si è svolta l’assegnazione di questo premio. Lontana dai riflettori, lontana dal tappeto rosso calcata dalle principali star di Hollywood. Per i produttori cinematografici e televisivi i Golden Globes sono la prova del nove che stabilisce con certezza il risultato ottenuto durante l’anno, precedendo i rispettivi Premi Oscar ed Emmy Awards che sono i riconoscimenti più importanti a livello globale. Ma a seguito dell’inchiesta del Los Angeles Times gli organizzatori hanno dovuto affrontare tutta una serie di problemi interni che riguardano non solo la composizione della giuria (l’accusa era che era formata da soli bianchi), ma anche la gestione opaca dei fondi dell’organizzazione. Da qui, dopo anche le proteste di alcuni attori, si è scelto di cambiare registro, cercando di cambiare gli assetti interni mentre la NBC, il broadcaster ufficiale dei Golden Globes fino all’anno scorso, ha scelto di non mandare in onda la manifestazione.
I premi del cinema
Lo show deve comunque continuare. I festival, da Cannes a Venezia, hanno continuato a proporre dei film di elevata fattura, e lo stesso si può dire per le serie televisive distribuite sulle piattaforme streaming e sui principali canali lineari. Nel caso del cinema sono due i lungometraggi che hanno ottenuto i principali riconoscimenti. Il primo è Il Potere del cane di Jane Campion, che dopo il Leone d’Argento si è aggiudicato il Golden Globe per il miglior film, miglior regista e attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee. Il secondo è il musical di Steven Spielberg, West Side Story, che ha ottenuto il miglior film commedia o musicale, miglior interpretazione femminile in un film commedia o musical a Rachel Zegler, e miglior attrice non protagonista ad Arianna DeBose. Being the Ricardos, la commedia di Aaron Sorkin, si porta a casa un premio grazie a Nicole Kidman, così come King Richard con Will Smith e Tick, tick… Boom! con Andrew Garfield. A chiudere la lista Belfast che vince la migliore migliore sceneggiatura; Dune per la colonna sonora di Hans Zimmer, e No Time to Die per la canzone originale di Billie Eilish. Purtroppo nessun regista italiano è riuscito a conquistarsi il Golden Globe. In corsa c’erano Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio ed Enrico Casarosa per Luca, ma alla fine il miglior film straniero è andato a Drive my Car di Ryûsuke Hamaguchi, mentre per quanto riguarda l’animazione è Encanto, sempre della Disney, ad aggiudicarsi il premio.
Succession miglior serie
Sul piccolo schermo è Succession, la serie HBO ideata da Jesse Armstrong e prodotta da Will Ferrell e Adam McKay, ad accaparrarsi i Golden Globes per Miglior serie, miglior attore in una serie drammatica (Jeremy Strong) e miglior attrice non protagonista (Sarah Snook). Da segnalare inoltre Hacks di Lucia Aniello, Paul W. Downs e Jen Statsky che si è aggiudicato il premio per la miglior serie comica e quello per la migliore attrice (Jean Smart) sempre nella stessa categoria. Jason Sudeikis per il suo ottimo Ted Lasso ha vinto Golden Globe per la miglior interpretazione maschile in una commedia, mentre MJ Rodriguez per la sua parte in Pose passerà nella storia per essere la prima donna transgender a ottenere un Golden Globe per una serie drammatica. Da non dimenticare Kate Winslet per Omicidio a Easttown (vincitrice della miglior attrice in una miniserie) Michael Keaton per Dopesick (miglior interprete in una miniserie), e O Yeong-Su per Squid Game, la serie più vista su Netflix.
Riccardo Lo Re