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Grafene, la rivoluzione del tessile

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05/07/2021

Un progetto tutto italiano per tessuti più resistenti ed ecologici

Vestiti in carbonio, flessibili come la plastica e resistenti come il diamante. Un futuro del settore tessile che potrebbe essere molto più vicino di quanto pensiamo. Graphene Inside the Future è un progetto dell’azienda italiana Technow, che utilizza in maniera innovativa il grafene – un materiale costituito da uno strato monoatomico di carbonio – nella produzione di tessili, tra cui filati, fibre e membrane.

Technow è stata fondata nel 2016 da Fabio Lazzati – già fondatore e CEO del gruppo tessile Lazzatigroup – con l’aiuto dei figli Francesco e Veronica, specializzata nel settore degli Smart Textile, strutture tessili “intelligenti” in grado di rilevare e reagire a diversi stimoli ambientali, che possono essere meccanici, termici, chimici, biologici e anche magnetici. In particolare, i tessuti in grafene, rispetto ai materiali tradizionali, possiedono un’elevata resistenza all’usura e maggiori capacità di termoregolazione e antistatica. I tessuti possono quindi assorbire e disperdere il calore più velocemente, oltre che evitare l’eccessivo accumulo di elettricità statica. Grazie alla sua particolare struttura, il grafene possiede anche proprietà antibatteriche, che lo rendono particolarmente adatto per gli indumenti sportivi e per l’impiego nel settore medico. Vero punto di forza del progetto è la sua sostenibilità. Tutto il grafene utilizzato da Technow deriva infatti dai processi di carbonizzazione degli scarti produttivi del mais, così da abbattere l’impatto ambientale. E dal 2018 il progetto ha avviato diverse collaborazioni con aziende europee ed internazionali, che gli hanno consentito di ampliare la gamma dei prodotti offerti dall’abbagliamento fino al settore dell’arredamento.

«Il progetto “Graphene Inside the Future”, iniziato come un semplice sviluppo di prodotto interno all’azienda, si è trasformato in pochi anni in un network di collaborazioni e partnership a respiro internazionale,» ha commentato Francesco Lazzati. «Collaborazioni aventi come denominatore comune la condivisione d’esperienze produttive differenti e la passione per l’innovazione tessile, al fine di ottenere un vantaggio condiviso a tutti i livelli. Per il futuro ci aspettiamo si aprano ulteriori opportunità d’utilizzo e nuove modalità di collaborazione».

 

Francesco di Nuzzo

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