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Heritage, 5 orologi dal forte sapore rétro

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20/03/2020

Quando le Maison puntano sull’heritage, il risultato può essere estremamente seducente

La riscoperta dell’heritage è un potentissimo strumento di marketing nelle mani delle case orologiere, specialmente di quelle che hanno alle spalle una lunga storia di prodotti e di eccellenze. Uno strumento che diventa strategico nella fase di sviluppo prodotto, quando molti marchi attingono al proprio patrimonio storico per ideare e lanciare nuovi modelli ispirati al passato.

In realtà, la tendenza dell’heritage è spesso additata come un limite per il mondo dell’orologeria. Non sono pochi a pensare, infatti, che sia più facile “copiare” dal passato che progettare e sviluppare segnatempo completamente nuovi. Un limite che, per i detrattori dell’heritage, nasconde in sostanza una mancanza di creatività.

A ben vedere, però, l’operazione di riproporre orologi ispirati ai patrimoni storici dei marchi ha il pregio di realizzare segnatempo che, pur costruiti con codici estetici antichi, possono sfruttare del tutto lo stato dell’arte attuale in termini di soluzioni tecniche e materiali. In questo modo, la contemporaneità entra nel processo produttivo e quella che chi guarda all’heritage con sospetto vede come una carenza di idee, diventa invece una prova di ingegno per portare il passato nel presente.

Come si diceva, sono tante le Maison che attingono ai propri archivi per creare orologi contemporanei dal fascino rétro. Qui ne selezioniamo cinque, che non abbiamo la pretesa di considerare come esaustivi ma che, secondo noi, sono esempi di heritage lavorato con intelligenza.

Tissot Heritage Porto

La Maison Tissot è nata nel 1853 e, lungo la sua storia ultrasecolare, si è cimentata con segnatempo di qualunque fattura. Lo testimonia il modello Heritage Porto, caratterizzato da una cassa tonneau slanciata e bombata, ispirata all’Art Nouveau, un’epoca particolarmente attiva per l’azienda di Le Locle.

L’Heritage Porto, dal deciso carattere rétro, afferma con grazia le proprie linee fluide e sensuali, che si sposano a una veste tipografica a spirale, fatta di pieni e di filetti, le cui forme assecondano la prospettiva creata dalla bombatura del quadrante.

L’orologio è disponibile in una versione con movimento meccanico (calibro ETA 7001 a carica manuale) e cassa in acciaio o acciaio con trattamento PVD oro rosa. Il contatore dei piccoli secondi a ore 6 spicca su un quadrante opalino bianco, su cui si stagliano i numeri neri. La versione al quarzo presenta un look più sobrio, che si limita a due lancette su un quadrante argentato soleil o nero opalino. Entrambi i modelli condividono le lancette poire tipiche dello stile in uso nel ‘900.

Nella creazione dell’orologio, Tissot ha posto particolare attenzione all’ergonomia. Il fondello pieno è bombato, per seguire la curvatura del braccio, mentre la corona è posizionata al centro della fascia della carrure, per non creare fastidio al polso.

The Longines Heritage Classic Chronograph 1946

Longines arricchisce il proprio segmento Heritage il The Longines Heritage Classic Chronograph 1946, la riedizione di un esemplare realizzato nella seconda metà degli Anni ’40. In quegli anni, il Marchio svizzero (fondato nel 1832) progettò una serie di segnatempo eleganti e all’avanguardia per la tecnologia dell’epoca. La loro riproposizione attuale è, come abbiamo scritto nell’introduzione, un ribadire questa avanguardia, specialmente in termini di soluzioni tecniche.

All’interno della cassa in acciaio inossidabile da 40 mm, The Longines Heritage Classic Chronograph 1946 ospita un movimento cronografo a carica automatica sviluppato esclusivamente per il Marchio. L’orologio presenta un quadrante bombato color argenté opalino, valorizzato da due contatori – 30 minuti e piccoli secondi – con un look dedele al design dell’esemplare cui si è ispirato.

Gli indici sono in armoniosi numeri arabi inclinati in stile “dauphin”, caratteristici di quei tempi, mentre alle 12, compare la dicitura LONGINES con la tipografia dell’epoca. Le lancette a foglia in acciaio azzurrato completano questo elegante orologio, sovrastato da un vetro zaffiro antiriflesso.

Zenith A384 Revival

Lo scorso anno Zenith ha celebrato i 50 anni del movimento El Primero; la Maison ha voluto cominciare il 2020 con uno slancio creativo che prolungasse in un certo modo le celebrazioni del 2019 con un orologio a nostro avviso interessantissimo.

Per il primo modello equipaggiato con il rivoluzionario movimento nel 1969, l’A384, il brand progettò infatti una cassa dal design nuovo e audace. Si rivolse invece alla rinomata società di bracciali Gay Frères per realizzarne uno originale ed esclusivo in linea con la grafica di punta dell’orologio.

Il risultato fu il cosiddetto bracciale effetto “scala”, che presentava un’inedita struttura aperta per maggiore comfort, soprattutto se paragonato ai bracciali sportivi in acciaio dell’epoca. Oggi, l’ambito bracciale effetto “scala” torna in scena nell’A384 Revival, completando il look vintage e l’essenza di un cronografo icona rivisitato.

L’A384 Revival è stato presentato da Zenith durante la LVMH Watch Week Dubai 2020 che si è tenuta nell’emirato a gennaio.

TAG Heuer Carrera 160 Years Silver Limited Edition

L’altra Maison del Gruppo LVMH che ha passato il 2019 a festeggiare è stata TAG Heuer, che ha celebrato i 50 anni del suo mitico Monaco. Finite le celebrazioni per il cronografo, quest’anno cominciano quelle più ampie per i 160 anni del marchio, fondato nel 1860 a Saint-Imier. Per festeggiare nel migliore dei modi, TAG Heuer scelto un’altra delle sue collezioni mitiche, la Carrera, presentando, sempre a Dubai, il TAG Heuer Carrera 160 Years Silver Limited Edition.

Il cronografo, di cui saranno prodotti solo 1860 esemplari, si rifà al modello con quadrante monocromatico color argento del 1964, grazie ai suoi tre contatori azzurrati e al quadrante argentato starburst. Spesso denominato 2447S, questo modello viene ora reintrodotto con alcuni adattamenti aggiornati al XXI secolo e con un forte sapore heritage.

Il nuovo cronografo in acciaio inossidabile presenta nel design molte delle caratteristiche distintive del suo predecessore, come il quadrante, la cassa e i pulsanti lucidi. Tuttavia, la forma è leggermente diversa e l’orologio misura attualmente 39 mm invece dei 36 mm originali.

Date le differenze di produzione dei due movimenti, il Valjoux 72 del 1963 e l’odierno Heuer 02, l’indicatore permanente dei secondi è posizionato a ore 6 invece che a ore 9. Un’ulteriore novità rispetto all’originale è la forma delle lancette centrali delle ore e dei minuti, oggi sfaccettate e rivestite di SuperLuminova beige.

Come detto, nella cassa in acciaio batte il calibro Heuer 02, movimento di manifattura avanzato che assicura 80 ore di riserva di carica e che, grazie al fatto di essere più sottile del precedente Heuer 01, consente un design più fine della cassa e un maggiore comfort per chi lo indossa. Lo spessore è infatti di 6,95 mm, inferiore rispetto ai 7,30 mm del suo predecessore. Un chiaro esempio di adattamento della storia alle nuove tecnologie.

Vacheron Constantin Historiques Cornes de vaches 1955

Ispirato al modello del ’55 della Maison, che era equipaggiato dal calibro 492 a carica manuale e che si propose come il primo cronografo impermeabile della Maison, questo pezzo grandioso di Vacheron Constantin appartiene alla collezione Historiques, che dal 2006 riprende pezzi che hanno scritto la storia della Maison.

Riproposto con cassa in oro rosa nel 2015 e in platino nel 2016, nel 2019 il Cornes de vaches è arrivato in acciaio. Nella cassa da 38,5 mm batte il calibro 1142 cronografo a carica manuale che misura i tempi brevi governato dal classico smistamento con ruota a colonne, con la testa della vite di serraggio del meccanismo a forma di Croce di Malta, il simbolo di Vacheron Constantin.

Il richiamo all’heritage del marchio è completato dal quadrante opalino grigio, sul quale la scala dei minuti bianca è posta in un circolo centrale e su di essa risaltano i numeri arabi in rosso. All’interno si trovano il giro delle ore con sottili numeri romani in oro applicati e i due contatori di secondi continui e 30 minuti; in quest’ultimo la lancetta è azzurrata così come come la sfera centrale del cronografo.

 

Davide Passoni

 

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