Portfolio

Herman Normoid

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29/09/2021

Un artista assai curioso

Herman Normoid è un artista assai curioso non solo per la qualità delle opere che realizza, ma soprattutto per la sua propria origine e lo sviluppo successivo. Roma è forse diventata la meta naturale del suo itinere, del suo girovagare. Ma porta egli in sé in verità i semi d’un mondo mediterraneo ben più profondo, quello d’Alessandria in Egitto dove nacque e si sviluppò una delle prime forme di pittura, quella del Fayum.

Già allora la materia del dipingere doveva apparire in tutto il suo spessore. E poi quest’eredità andò a farla crescere nelle terre d’Argentina, laddove poca era l’informazione che fosse in grado di varcare gli oceani. Sul Rio de la Plata s’era acuita la curiosità, la quale veniva soddisfatta non dal contatto diretto delle opere ma dalla circolazione di fotografie e riproduzioni. Sicché nel reinventare la pittura cosmopolita da quelle parti se ne reinventava pure la materia. Il segno, il gesto, il vigore erano facilmente individuabili anche nelle immagini riprodotte, la densità di questo colore per nulla lo era.

Qui si combinano le linee genetiche di Herman Normoid: lo spessore delle terre colorate del Fayum darà una risposta alle suggestioni, così succede che il segno diventi materia, così si forma un cosmo della fantasia dove il colore pieno, gli spessori della materia e il gesto che la modifica diventano spazio per una nuova dimensione. Non era argentino di nascita quel Lucio Fontana che decise di superare la dimensione e la superficie della tela per andare ad indagare oltre i fori che nella tela praticava, in una tela che lentamente, inesorabilmente si fece monocroma?

Normoid, “un artista assai curioso”, come definito da Philippe Daverio nell’introduzione al libro scritto da Roberto Luciani Subconscio conversando con Herman Normoid, è anche misterioso sentendosi oggi sull’orlo d’una nuova sperimentazione visiva, e rendendosi conto che questa sua riduzione al contempo minima e concettuale lo porta in un’area apparentemente pericolosa ma affascinante, dove il rischio di essere emulo è temperato dalla certezza della qualità ottenuta.

Ecco perché si dichiara fiero della sua obsolescenza. In un momento nel quale il pendolo della storia sembra essere in bilico, prima di ripartire chissà quando nella direzione opposta, lui si dichiara fiero della consapevolezza di ciò che sta dietro di lui e ne ha plasmato la coscienza. Tanto è la qualità che verrà, col senno di poi, premiata.

IG @hermannormoid

 

Didascalie

Immagine di copertina: #0110 Pink Galaxy – cm 70×100

Galleria fotografica:

Foto 1: #0035 Crimson Flag – cm 70×100

Foto 2: #0044 Cortical Brain Activity – cm 70×100

Foto 3: #0062 Grande Rojo Vertical – cm 113×85

Foto 4: #0069 Danza notturna cm70x100

Foto 5: #0077 After the Blast – cm70x100

Foto 6: #0097 Foresta – cm 100×70

Foto 7: #0129 Aspettando lungo il fiume – cm 70×100

Foto 8: #0133 Purgatory – cm 50×50

Foto 9: #0135 El Lago de Rosedal de Buenos Aires – cm 50×50

Foto 10: #0152 Dorothy cm 50×50

Foto 11: #0158 Miss Sakamoto – cm70x50

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