Hokusai, le opere ritrovate al British Museum
La mostra Hokusai: The Great Picture Book of Everything in programma dal 30 settembre con oltre 100 disegni del celebre artista giapponese
Alla fine ogni opera d’arte sa ritrovare la strada di casa. Ci vuole pazienza, una virtù che non si eredita, ma si coltiva tenendo presente la terra, i semi, e i frutti che ne conseguono. Perché prima o poi qualche buona notizia arriva, come quella che arriva nientemeno che dal British Museum di Londra. Le opere di Hokusai sono tornate alla luce dopo 70 anni di oblio e di leggende che ruotavano attorno a questi 103 lavori. All’inizio erano stati acquistati da un collezionista e gioielliere Henri Vever, ma dall’ultima asta (si parla del 1948) non vi era rimasta traccia. Si pensava fossero in una delle tante collezioni private in giro per la Francia, e invece ecco che dalla stesa capitale francese riemergono come se il tempo si fosse improvvisamente fermato. Non per noi, 70 anni sono un’enormità. Ma per l’arte sono briciole in confronto al loro valore effettivo. L’attesa ha dunque avuto i benefici sperati, con il British Museum in prima linea a promuovere alcune delle opere più rappresentative della sua poetica in Hokusai: The Great Picture Book of Everything.
La storia
La carriera di quest’artista è difficile da riassumere in poche righe. Del resto, come si potrebbe fare viste le oltre 3000 stampe a colori e illustrazioni. Per non parlare dei disegni e gli oltre 1000 dipinti realizzati durante i suoi 70 anni di attività. Ma vale la pena contestualizzare il periodo storico in cui ha vissuto l’autore. Dal 1639 al 1859 il Giappone, che all’epoca era governata dallo shogunato Tokugawa, si trovava di fronte ad alcune restrizioni che privavano alle persone di potersi spostare oltre i confini dell’isola. Nonostante ciò, non potevano impedire all’immaginazione di viaggiare, permettendo di scoprire nuovi mondi e culture. Gran parte delle sue opere cercando infatti di affrontare diversi temi che non riguardano strettamente il suo Paese. Dopo un periodo in cui si occupò del mondo fluttuante del Giappone, grazie a riproduzioni del genere ukiyo-e (dalle immagini di attori a quelle delle cortigiane di città), Hokusai cambiò notevolmente argomento trattando argomenti connessi alla Cina, all’India e, in modo ancora più universale, al mondo naturale. In molti dei suoi lavori vengono proposte figure religiose, mitologiche, storiche o letterarie, passando poi per la rappresentazione di paesaggi, animali, fiori e diversi fenomeni ambientali con un tocco semplice e di assoluta leggerezza.
The Great Picture Book of Everything, la mostra
Al British Museum si avrà modo di assistere a una vasta collezione di queste opere, tra le quali spiccano due esempi di una delle stampe più conosciute dell’autore La grande onda di Kanagawa (1831). Questi lavori saranno poi racchiusi in un libro curato da Timothy Clark, dal titolo Hokusai: The Great Picture Book of Everything. E per chi non potrà prendere parte a questa mostra, il British Museo offre la possibilità di visionare tutti i 103 disegni direttamente su internet, sfruttando le tecnologie dell’International Image Interoperability Framework.
Riccardo Lo Re