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I Girasoli Ucraini in mostra a Trento

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03/03/2023

Si tratta della prima esposizione in Italia dedicata Maria Prymachenko, considerata tra le più influenti del ‘900

Una pianeta porta il suo nome. Come omaggio alla bellezza e all’importanza delle sue opere lasciate in eredità all’intera umanità. Perché Maria Prymachenko è sicuramente una delle più grandi artiste ucraine del ‘900 e nonostante non abbia mai varcato i confini della sua terra vivendo tutta la sua vita, fino ai 90 anni, nella città natale di Bolotnja, le sue opere sono diventate famose in tutto il mondo. Fino al punto che l’astrologo Kiym Curjumov nel 1998, un anno dopo la sua morte, le intitolò per l’appunto un pianeta. Oggi ad un anno dall’invasione della Russia in Ucraina, il Mart ha deciso di organizzare e proporre la prima mostra italiana su questa straordinaria artista e che sarà visitabile a Palazzo Albere dal 28 febbraio al 4 giugno 2023. Le opere esposte, 54 in tutto, arriveranno dal Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev, altre quindici invece andranno ad arricchire un allestimento a Viterbo al Museo dei Portici. Nei primi giorni dei bombardamenti in Ucraina ben venticinque opere, custodite nel Museo di Storia Locale di Ivankiv, oggi scomparso. La notizia, twittata Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, fece il giro del mondo creando sgomento nel mondo dell’arte per la perdita di un patrimonio di assoluto valore.

Esponente della pittura naif, erede di una tradizione folcloristica secolare che affonda le proprie radici nell’arte paleolitica, Maria Prymachenko ispirò grandi artisti come Picasso, Matisse e Chagall. Con il suo stile riconoscibile, vivace, immediato è stata amata da diverse generazioni che, a partire dalla prima metà del novecento, hanno contribuito a costruirne il mito. La storia di questa artista che abbraccia un periodo compreso tra il 1909 e il 1997 è ricca di riconoscimenti in patria e fuori. A partire dagli anni 30, i suoi lavori vengono presentati prima a Kiev, poi a Mosca, Leningrado (oggi San Pietroburgo), Varsavia, Praga, Sofia, Parigi e persino Montreal. Nel 1937 l’artista riceve la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1966 viene insignita del maggior riconoscimento nazionale, il Premio Taras Hryhorovych Shevchenko; qualche anno dopo alcune sue opere vengono scelte per un’esclusiva serie di francobolli. I girasoli ucraini è un progetto voluto e coordinato da Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della cultura e presidente del Mart di Rovereto, organizzatore e promotore dell’iniziativa. La doppia esposizione rappresenta un importante segnale di solidarietà e vicinanza culturale all’Ucraina, a un anno esatto dall’invasione russa, intrapresa il 24 febbraio 2022. «Le opere di Prymachenko – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – testimoniano l’eredità di una grande e varia scuola di arte popolare, la cultura secolare del popolo ucraino. È come un fascio di pensieri e sentimenti tratti dalle fiabe, dalle leggende e dalla vita stessa».

Nella sua lunga vita Maria Prymachenko è instancabile: ricama, disegna, dipinge, realizza grafiche, decora ceramiche; si stima che lungo la sua carriera abbia realizzato circa 5mila opere. La sua arte mescola cultura popolare e arte moderna, risignifica l’iconografia della tradizione ucraina, racconta esperienze personali e sogni. Con animali fantastici, flora lussureggiante, simboli ancestrali Prymachenko ridefinisce gli immaginari popolari e li rende universali.

Davide Mosca

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