Una società americana organizza i primi tour in profondità per permettere la visita del famoso relitto. Il biglietto costa 150mila euro
C’è chi è disposto a sborsare milioni di dollari pur di volare lassù nello spazio. E adesso c’è anche chi di dollari ne spende migliaia per scendere laggiù nel profondo degli abissi per contemplare i tetri resti del relitto più famoso al mondo: il Titanic. Nei giorni scorsi, per la prima volta in assoluto, hanno preso il via le immersioni turistiche al cospetto di quel che resta del transatlantico affondato nel 1912 e poi diventato, nel 1997, il protagonista di uno dei film di maggiore successo della storia del cinema.
È una società americana di immersioni subacquee, la OceanGate Expedition, ad aver lanciato i primi viaggi sotto il pelo del mare, a una profondità di quasi 4mila metri, al largo delle coste del Canada. Il costo del biglietto non è di poco conto: 150mila dollari. Un prezzo decisamente alto ma che, evidentemente, per i primi turisti-esploratori non ha rappresentato un problema insormontabile. E così, alcuni giorni fa, è stata messa a segno la prima immersione sul relitto del Titanic. Un gigante di acciaio che, a 109 anni dal naufragio, si sta pian piano sgretolando a causa dei batteri e del moto del mare. Anche per questo i tour in profondità, oltre ad accompagnare i turisti, hanno l’obiettivo di permettere ai ricercatori di continuare a studiare il relitto, prima che del Titanic non rimanga più nulla. Attività che saranno finanziate anche attraverso i ricavi della vendita dei biglietti.
Lungo 269 metri per una stazza di 52.310 tonnellate, il Titanic fu costruito nei primi del Novecento e, come si sa, affondò nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 dopo una collisione con un gigantesco iceberg, nel corso del suo primo viaggio inaugurale. Nel naufragio persero la vita circa 1500 persone e il relitto, cercato a lungo, fu infine ritrovato nel 1985. Il film Titanic del 1997 di James Cameron, con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, contribuì fortemente a rendere ancor più celebre la storia dello sfortunato transatlantico che avrebbe dovuto offrire un collegamento settimanale tra il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America.
Dario Budroni