Il “Blu” di Danilo Bucchi in mostra a Roma
Il pittore romano a soli 40 anni ha esposto nel 2018 una delle sue opere nella collezione permanente della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
Aver scelto il “Blu” come via principale per raccontare il suo mondo artistico non è stato casuale. Travolto dalle astrazioni del cielo, dalle brillantezza cristallina dell’acqua, dal misterioso fascino dei minerali e delle gemme blu e declinati in un caleidoscopio tonale di fasci e giochi di luce. La nuova visione del pittore Danilo Bucchi si chiama “Blu” e consta di quattordici tele di grande formato che verranno esposte in anteprima assoluta nell’avamposto del contemporaneo nel cuore di Roma, il Visionarea Artspace-Auditorium della Conciliazione. La mostra in programma dal 18 gennaio al 3 aprile 2022 darà l’avvio alla stagione di Visionarea Artspace ed è stata curata da Gianluca Marziani.
Un’occasione unica per scoprire o riscoprire il talento di questo artista romano che negli ultimi vent’anni ha esposto in Europa, America ed Estremo Oriente. Arrivando a soli 40 anni ad esporre con la sua opera “Liquid” nella collezione permanente della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. «Danilo Bucchi si conferma un magnetico unicum nell’attuale panorama pittorico -ha spiegato il curatore Gianluca Marziani-. La sua identità iconografica lo colloca in un territorio limbico che ibrida la figurazione nel suo opposto e viceversa.
Non esiste una lettura diretta e univoca del suo universo liquido, semmai ci si muove per slittamenti e somiglianze, dentro un contesto semantico che si identifica nel proprio stilema estetico, esaltando un processo autoreferenziale che è da sempre lo scopo ultimo della grande pittura, ovvero, la creazione di un proprio mondo che si dispieghi nei codici esegetici di uno sguardo divinatorio». “Blu” è un regalo alla sua città d’origine Roma, perché nonostante l’animo cosmopolita e l’apprezzamento internazionale, Bucchi ha sempre conservato il suo amore per la città eterna che da anni ormai lo ha consacrato tra i propri esponenti di spicco dell’arte contemporanea.
Prima di approdare al “Blu”, il pittore ha viaggiato attraverso il segno nero su fondali bianchi, inserendo in seguito frangenti di rosso tra le tramature dei segni neri per poi affondare lo sguardo e l’animo nel nero totale e profondo. Una visione che oggi riparte dal bianco, dunque, ma che scorre nei fiumi del suo gemello cromatico: il blu minerale e boreale, scivoloso tra anse che si allargano e stringono, tra rivoli che schizzano e compattano la densità cromatica, tra curvature elastiche che ci fanno pensare al Pianeta visto dal cielo ma anche al microcosmo che l’occhio nudo non percepisce. Bucchi oltre ad aver esposto alla Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha tenuto anche una sua personale nella storica galleria Pièce Unique a Parigi e nel 2020 ha dato vita ad un’opera monumentale al Porto di Giardini Naxos in Sicilia.
Davide Mosca