La celebrazione degli ultimi decenni dell’intramontabile Divin Artista, Michelangelo Buonarroti


Dal 2 maggio al 28 luglio 2024 la collezione curata dalla storica e blogger Sarah Vowles, sarà accessibile all’appassionato pubblico. L’innovazione apportata all’esposizione è da ricercare nella chiave di lettura. Essa infatti vuole indagare l’incredibile dinamismo che ha caratterizzato gli anni più maturi di questa sorprendente ed eclettica personalità. Da fedele cattolico, Michelangelo affronta la sua mortalità ponendosi quesiti sulla salvezza ultraterrena, dando voce ai calorosi sentimenti di tenerezza custoditi nel suo cuore. Le testimonianze vogliono dimostrare l’artista persona ricca del valore più prezioso e carnale, tale è l’amore. Sono la relazione con il romano Tommaso de’ Cavalieri dal sangue blu e quella intrecciata con Vittoria Colonna, poetessa nata a Marino, provincia di Roma, quelle messe in evidenza dalla raccolta di disegni e poesie dedicate. L’ambiziosa morale del giovane nobile ha ispirato al disegno allegorico in carboncino la Caduta di Fetonte, risalente circa al 1533. Nel quinto decennio del XVI secolo, per la compositrice, Michelangelo realizza alcuni dipinti, oggi andati purtroppo perduti o di attribuzione ormai enormemente controversa. Si sono conservati, però, disegni preparatori, oltre alle copie di allievi ed estimatori di Michelangelo, tra i quali, il più celebre, Cristo in Croce. Il passionale intellettuale conobbe Vittoria intorno al 1538, anno in cui i due consolidano una vivissima amicizia. Lei lo introduce sin da subito nei suoi circoli abituali, ove i temi di riforma della Chiesa sono i principali. Questi ultimi sono i medesimi che Buonarroti vuole raffigurare tramite la rappresentazione evocativa: la disgrazia e la gloria divina della Crocifissione di Cristo. In questa sua esasperata ricerca salvifica, il virtuoso tenta la beatitudine eterna optando anche per vie economiche. In piena fede spedisce cospicue somme di danaro alla città di Firenze, delegandole al nipote Leonardo Buonarroti e raccomandandolo di versarne le quote ai soli scopi caritatevoli. Gli schizzi e le inestimabili composizioni conclusive la sua esistenza, sono giunte nelle nostre mani in veste di inconfutabile prova della profonda contemplazione introspettiva vacillante tra la mortalità e la redenzione, la sua fervente fede e il sacrificio terreno.

Sibilla Panfili

Foto wikipedia

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