Il 29 maggio Pesce, Crespi e Ponti sono andati all’asta sugli Champs-Elysées

Il Dopoguerra italiano al 7 Rond-Point sugli Champs-Elysées. Gaetano Pesce, Gabriella Crespi, Gio Ponti, Ico Parisi sono solo alcune delle figure di spicco dell’appuntamento primaverile agli iconici lotti parigini.
La selezione Artcurial elogia il lotto Luigi o mi amate voi. Libreria progettata da Gaetano Pesce nel 1982 per Bernini. Dalla casa d’aste spiegano la visione di Pesce. Con l’obiettivo di creare un dialogo tra l’arte contemporanea e lo spazio attraverso le sue creazioni, Gaetano Pesce vede il Luigi come un oggetto sfaccettato, in parte libreria, in parte fondale scenografico, in parte scultura cromatica. La struttura in legno di faggio verniciato si sviluppa in una serie di ripiani in compensato decorati a mano. Fusioni cromatiche dalle irriproducibili combinazioni danno sfoggio di una tridimensionale rielaborazione dell’opera di Piet Mondrian, dando vita a un capolavoro stimato € 40.000-60.000.
L’eclettico Ico Parisi partecipa con il salotto Uovo. In testa all’asta della maison parigina, una coppia di poltrone mod. 813 dal prezzo indicativo di € 18.000 – 22.000, e il divano mod. 812, con un valore indicativo di € 20.000 – 25.000. Simbolo del successo di uno dei più prolifici designer del dopoguerra, la poltrona mod.813 è passata alla storia come la “sedia uovo” – da non confondere con l’altrettanto emblematica “egg chair” di Arne Jacobsen prodotta da Fritz Hansen a partire dal 1957 – per la sua costruzione, ispirata a un singolare motivo curvilineo che crea una forma avvolgente, sospesa su quattro esili gambe metalliche che le conferiscono un’aria elegante, quel dinamismo visivo tipico di altri pezzi degli anni ‘50. Il divano 812 è altrettanto armonioso e confortevole. Illustra Artcurial.
La designer milanese caratterizzata dal suo legame con lo stile hippie chic italiano degli anni ’70, Gabriella Crespi concede la sua lampada 2207. Appartenente alla serie Bohemian 72, ha un diametro di 40 cm e un’altezza di 38 cm ed è tutta realizzata in rattan e bambù. Stimata per stima € 8.000-12.000, è realizzata in materiali naturali ricercati, in rattan, palma rampicante, e bambù. Le parole di Crespi non lasciano dubbi. Non ho potuto fare a meno di scegliere il rattan e il bambù. Due materiali a cui sono particolarmente affezionata, che uniscono solidità e flessibilità, toni caldi e capacità di lasciar passare la luce. Le geometrie allungate danno un’impressione di infinito e indeterminatezza, come le canne in natura, che si protendono verso il cielo.
L’architetto e designer milanese Gio Ponti sarà, invece, rappresentato da un’opera realizzata per il sovversivo London Hotel di Milano, la lampada Stella, stimata € 16.000-18.000. Ciò che la differenzia è il contesto storico nel quale è stata ideata. Negli iconici anni ‘50, tra le intricate vie milanesi, il civico 3C di Via Ravello era divenuto un rifugio per le anime vaganti della notte. Un edificio dismesso in balia del caos sino a quando, otto anni dopo, il Comune di Milano pianificò la riqualificazione del quartiere, con l’annessione di un albergo, il London Hotel. A Ponti fu commissionata l’impegnativa progettazione di ben 29 lampadari desinate alle spaziose camere da letto. Quattro modelli esclusivi di lampade ispirati al sole e alle stelle, rispettivamente a cinque e otto bracci. Contrariamente a ciò che sosteneva la critica, l’oggetto di mobilio non fu oggetto della serialità del mercato dell’arte, e Gio Ponti stesso esprime il suo dissenso. Lo sarà quando il pubblico lo adotterà; spiega il designer. La lampada Stella è però stata svelata al pubblico nel recentissimo 2018, dimostrando la lontananza temporale tra l’immissione dell’opera sul mercato e la sua realizzazione.

Sibilla Panfili

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