James Webb
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Il James Webb in viaggio nello spazio alla scoperta delle origini dell’Universo

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26/12/2021

Il potente telescopio placcato d’oro è decollato dallo spazio aereo europeo della Guyana Francese per andarsi a posizionare a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.

Il James Webb è nello spazio. Il lancio del più potente telescopio spaziale mai realizzato è andato a buon fine proprio nel giorno di Natale. Alle 13.20 ore italiane dalla base della Guyana Francese, in sud America, sono stati accesi i motori del razzo lanciatore Ariane 5 che ospitava il telescopio per portarlo nello spazio. Destinazione? 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Come parte della rete di collaborazione Estrack dell’ESA (l’agenzia spaziale Europea) e l’Asi ( agenzia spaziale italiana), l’antenna di 10 metri a Malindi in Kenya ha stabilito il primo contatto dalla Terra con la neonata missione, che nel gergo delle comunicazioni spaziali rappresenta l’importantissima “prima acquisizione del segnale”. Circa 23 minuti dopo il decollo, il veicolo di lancio Ariane 5 si è alzato maestoso sopra l’orizzonte di Malindi, con al suo interno il suo prezioso carico. Cinque minuti più tardi, Webb, che prende il nome dal famoso amministratore della Nasa, si è separato dal razzo e ha iniziato la sua vita solitaria nello spazio. «È un telescopio anastigmatico, – ha spiegato l’astrofisica Barbara Negri, responsabile dell’Unità Volo Umano e Sperimentazione Scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana – che con i suoi tre specchi ricurvi ha la possibilità di eliminare i tre ‘errori’ principali dell’osservazione astronomica, ovvero l’aberrazione sferica, il cromatismo e l’astigmatismo stesso. Quindi da un punto di vista tecnologico è più affidabile, ma è una grande impresa la sua apertura. Se pensiamo che è un telescopio di 6 metri e mezzo, già abbiamo un’idea della difficoltà. Lo specchio primario, che è il più complesso, è formato da 18 segmenti di specchi esagonali, che dovranno essere dispiegati in 3 sezioni. Quindi la prima fase della missione è tutta un’incognita, e ci vorranno sei mesi perché il Webb sia in condizione di operare». Lo scopo della missione? Viaggiare indietro nel tempo e svelare le origini misteriose del cosmo, la nascita delle stelle, il Big Bang e la formazione delle galassie e dei pianeti fino all’evoluzione del Sistema Solare.  Webb è costato dieci miliardi di dollari e ci sono voluti trent’anni di ricerca e collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la NASA e l’agenzia spaziale canadese (CSA) per realizzarlo e arrivare a questa giornata storica. Scorrendo le foto messe a disposizione della Nasa si rimane a bocca aperta di fronte ad un oggetto che sembra uscito da un film di fantascienza. Una gigantesca parabola che una volta arrivata a destinazione dispiegherà come un pavone lo specchio primario che è composto da altri 18 specchi esagonali a nido d’ape. Il materiale utilizzato? Anche qui le sorprese non finiscono mai di stupire. Perché gli scienziati della Nasa hanno utilizzato l’oro. Ebbene sì, gli specchi in berillio sono tutti placcati d’oro, materiale preferito per l’elevata capacità riflettente delle luci infrarosse che consentono di arrivare a “spiare” anche gli oggetti più piccoli e distanti. Di fondamentale importanza è poi lo scudo solare enorme, 22 metri per 14 metri, che completa la struttura e proteggerà il telescopio per il mantenimento della corretta temperatura d’esercizio. Il lancio del James Webb è stato seguito in diretta sui canali YouTube di Nasa Tv ed Esa  da milioni di persone.

Davide Mosca

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