Il lato oscuro di Istanbul
A Jesi gli scatti del fotografo Coşkun Aşar. Il suo è un reportage che racconta i sobborghi e i cambiamenti sociali della capitale turca
La vecchia Costantinopoli vista da uno sguardo diverso, particolarmente attento, più rivolto ai sobborghi e alle sue continue trasformazioni. Blackout – The dark side of Istanbul è il titolo della mostra del grande fotografo turco Coşkun Aşar, visitabile a Jesi negli spazi di Palazzo Bisaccioni e organizzata nell’ambito di una collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e Comune di Senigallia. Una lunga serie di scatti, quella di Coşkun Aşar, che racconta insomma il lato oscuro della capitale turca e che, tra le altre cose, fa parte di un romanzo visivo realizzato dallo stesso fotografo. La mostra, inaugurata nei mesi scorsi e visitabile fino al 30 novembre, nasce da un accordo con Senigallia Città della Fotografia.
Coşkun Aşar, esponente della nuova Street Photography internazionale e già allievo di Ara Güler, è uno dei più grandi maestri della fotografia del Mediterraneo. Il fotografo turco ha dedicato i suoi scatti ai sobborghi di Istanbul in un reportage che non racconta soltanto vite al limite ma che si concentra anche sul cambiamento sociale e fisico della città e sui processi di trasformazione e gentrificazione. Una serie che racconta tante storie, compresa quella dello stesso Aşar, che negli ultimi vent’anni ha seguito e osservato le persone e i tipi umani che popolano Beyoglu, un quartiere storico nel cuore di Istanbul che è anche il luogo in cui viveva. Aşar è quindi diventato amico dei bambini di strada, dei membri delle gang, delle prostitute e dei papponi, insieme ai componenti della comunità transgender. Per il fotografo tutto questo è il lato oscuro di Istanbul, un’area della città che diventa viva di notte, pur essendo i suoi abitanti socialmente esclusi e isolati di giorno. Lui ha vissuto tutte queste vite e condiviso la sua e questo gli ha permesso di farle rivivere attraverso i suoi scatti racconti nel libro.
Coşkun Aşar è cresciuto e ha studiato a Istanbul alla facoltà di comunicazione della Marmara University, interessandosi particolarmente all’arte del cinema. Per tre anni consecutivi, dal 2002, ha partecipato al seminario World Press Photo tenutosi in Turchia ed è stato anche docente di Comunicazione presso l’università del Galatasaray, dal 2003 al 2006. Il suo interesse per la fotografia, invece, è iniziato nel 1995 mentre studiava cinema. Coşkun Aşar ha lavorato per riviste locali e straniere, giornali e agenzie, esponendo le sue fotografie in mostre internazionali sia personali che collettive. È stato tra i venti fotografi selezionati e invitati ad esporre le loro opere nella mostra per il 50esimo anniversario della leggendaria macchia fotografica Leica M.
Dario Budroni