Il Mart celebra i 20 anni e festeggia con Giotto
Il Museo di arte contemporanea di Rovereto e Trento il 15 dicembre taglierà l’importante traguardo
Vent’anni di bellezza proposta al grande pubblico. Una storia che il 15 dicembre verrà festeggiata e ripercorsa. Perché il Mart, Museo di arte contemporanea di Rovereto e Trento, non solo è la casa della cultura, ma è stato in questi anni anche uno spazio di incontro e confronto che ha alimentato la crescita di un’intera comunità. Era il 15 dicembre del 2002 quando sono state aperte le porte di quella magnifica struttura impreziosita da una cupola di vetro e acciaio progettata da Mario Botta. In programma un week denso di appuntamenti con lo stesso progettista che racconterà la genesi della sua idea, il regista Leone D’Oro, Alexandr Sokurov che presenterà in anteprima il film Fairy Tale e altri illustri ospiti dell’arte e della cultura che in qualche modo sono legati al Mart. Una struttura che può vantare una mostra permanente di oltre ventimila opere che abbracciano 150 anni di storia. Ma non è finita qui perché in omaggio a questo primo importante traguardo è stata allestita una mostra speciale, in programma fino al 19 marzo 2023, dal titolo “Giotto e il Novecento” nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, curata da Alessandra Tiddia, in collaborazione con i Musei Civici di Padova e la partnership di Radio Montecarlo. «Quando vedo gli affreschi di Giotto – diceva secoli dopo il grande pittore del Novecento Henri Matisse – percepisco immediatamente il sentimento che ne emerge, perché è nelle linee, nella composizione, nel colore». Oltre duecento le opere esposte, di cui oltre cinquanta provenienti dalla collezione permanente del Mart che rappresentano i lavori degli artisti moderni e contemporanei che si sono ispirati maggiormente a Giotto. Il maestro considerato da tutti i critici e storici l’artista che più di tutti rivoluzionò la pittura medioevale inaugurando l’era moderna. Suddivisa in sette sezioni, la mostra si apre con una grande installazione immersiva che riproduce la Cappella degli Scrovegni di Padova. Seguendo un ordine cronologico e tematico l’esposizione prosegue tra opere di grandi autori e autrici del XX e XXI secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Tra Metafisica, Valori plastici e Realismo Magico, i protagonisti della prima parte della mostra sono Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi e Ubaldo Oppi. L’esposizione prosegue tra Atmosfere rurali e Sacre Maternità nelle quali i soggetti bucolici e le figure femminili esprimono quel richiamo e quell’idealizzazione della tradizione tipica del periodo tra le due grandi guerre. Il celebre blu di Giotto ha ispirato centinaia di artisti moderni come gli europei Henri Matisse, Yves Klein, Josef Albers, ma anche gli statunitensi come ad esempio Mark Rothko. Il Mart propone così un confronto tra epoche distanti cercando di offrire nuove e affascinanti letture.
Davide Mosca