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Il più grande parco energetico del mondo

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09/03/2021

L’energy park indiano coprirà un’area vasta quanto Singapore e fornirà al paese più di 30 giga watt di elettricità da fonti rinnovabili

Sorgerà in India e coprirà un’area delle dimensioni di Singapore – circa 180mila acri -, diventando così il più grande parco energetico di fonti rinnovabili del mondo. Ad annunciarlo è stato il primo ministro indiano Narendra Modi, durante la cerimonia di inaugurazione di diversi progetti relativi allo sviluppo sostenibile nella regione di Kutch, nel Gujarat Occidentale.

L’iniziativa rientra nella roadmap del paese per far fronte ai crescenti problemi di inquinamento atmosferico in un’ottica di sviluppo sostenibile. Tra i paesi in via di sviluppo, infatti, l’India – insieme alla Cina – possiede il più alto tasso di città in cui si registrano i livelli più alti di inquinamento e di concentrazione di polveri sottili; e ha il drammatico primato di ospitare la città più inquinata al mondo: Ghaziabad, nella periferia di New Delhi.

L’impianto di Kutch aiuterà l’India nella sua corsa verso l’ecosostenibilità, fornendo al paese ben 30 gigawatt da fonti rinnovabili attraverso l’utilizzo di un sistema ibrido a pannelli solari e pale eoliche, oltre che di unità di stoccaggio per l’energia accumulata. Secondo le stime del governo, questa contribuirà a prevenire le emissioni di circa 5 tonnellate di CO2 l’anno, ovvero ciò che farebbe una piantagione di circa 10milioni di nuovi alberi. E grazie all’impiego di energia rinnovabile, il paese prevede di generare 175 gigawatt entro il 2022 e 450 gigawatt entro il 2030. All’enorme centrale energetica si affiancheranno anche un impianto di desalinizzazione delle acque e una fabbrica per la produzione di latte, che contribuiranno a fornire cento milioni di litri di acqua potabile alla popolazione della zona e un aumento dei posti di lavoro. «Questo parco energetico darà un enorme contributo alla riduzione delle emissioni pro capite di anidride carbonica in India. Fornirà anche nuove opportunità di lavoro a circa 100mila persone. Sarà un grande vantaggio per le nuove generazioni a Kutch». ha dichiarato Narendra Modi durante la cerimonia di inaugurazione.

Ma se da un lato la nuova centrale energetica fornirà lavoro e energia sostenibile, dall’altro potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Nonostante l’area interessata dai lavori sia classificata come desertica e pertanto riqualificabile dal governo, Kutch rappresenta anche un importante ecosistema naturale, che ospita centinaia di specie di volatili – come avvoltoi e fenicotteri – che rischiano di vedersi sottratto il loro habitat naturale. Tra le voci fuori dal coro, il vicedirettore del Kutch Ecological Research Center Devesh Gadhvi ha espresso i suoi dubbi al quotidiano Mongabay-India, sottolineando l’importanza di considerare gli eventuali impatti sull’ecosistema anche nei progetti riguardante l’ambiente.

 

Francesco di Nuzzo

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