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Il ritorno di Yara, lo Sciarelli “perduto”

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14/11/2022

Lo yacht progettato dal designer Carlo Sciarelli solca di nuovo il Mar Adriatico dopo un’assenza prolungata di oltre 40 anni

La storia di Yara è una di quelle che fa parte di diritto nella storia della nautica da diporto. Varato dal cantiere veneto Crosato nel 1977, l’imbarcazione è uno sloop Marconi di 15,25 metri progettato da Carlo Sciarelli, uno tra i più importanti designer di scafi in legno. Per oltre 30 anni Yara ha vissuto nelle acque di Kusados, una delle marine turistiche più importanti vicino ad Istanbul. Tornata in Italia solo nel 2008, presso Monfalcone, per una serie di interventi di restauro alla coperta in teak, Yara ha ripreso a navigare nel Mar Adriatico a settembre 2022, questa volta per restarci in attesa di un nuovo possessore.

A livello di costruzione, Yara è costituita da 5 strati di legno lamellare incrociato e mogano, coperta di doghe in teak e albero di 20 metri in alluminio a due ordini. Gli interni di sottocoperta sono percorribili ad altezza uomo grazie alla lunga e bassa tuga, digradante dal pozzetto fino a prua. L’imbarcazione presenta ben tre cabine passeggeri, una a poppa a tutto baglio, una seconda nel quartiere prodiero e la “cuccetta matrimoniale” a prua. Il progetto si caratterizza anche per il suo approccio plastic free agli ambienti in mogano satinato e per un’illuminazione naturale garantita dai 6 prismi di luce incassati nella coperta e dai numerosi osteriggi e passauomo. Inoltre, tutto l’armo velico di Yara è rimasto invariato e perfettamente funzionante nel corso dei suoi 45 anni. La velatura, invece, è aggiornata con una nuova randa da 55 mq, un genoa avvolgibile da 76 mq e lo spi da 198 mq.

Federico Lenardon, allievo di Sciarrelli, definì l’imbarcazione come “(…) una fuga inconsapevole in avanti del grande Maestro per staccarsi dalle imposizioni delle regole IOR che si stavano sviluppando in quel periodo”. È possibile conoscere dettagli e ulteriori retroscena sull’imbarcazione visitando l’apposito sito dedicato.

Francesco di Nuzzo

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