Il tempo filosofico di Audemars Piguet
Contro il logorio della frenesia moderna, Audemars Piguet risponde con il Millenary Frosted Gold Philosophique
Che cosa è il tempo? Un’illusione? Un flusso? Un circolo? Un amico? Un nemico? Forse tutte queste cose insieme e molte altre. Di sicuro il tempo è principalmente il modo che ciascuno di noi ha di viverlo, la concezione che ne ha, la filosofia che gli costruisce intorno.
È anche la filosofia che le case orologiere costruiscono intorno ad esso. Una filosofia fatta di prodotti, di tradizione, di approccio all’orologio che prende a volte strade inaspettate e sorprendenti, come dimostra una delle ultime creazioni di Audemars Piguet. La Maison di Le Brassus ha infatti intrapreso una operazione di scavo nella sua memoria storica presentando, per la donna, il nuovo Millenary Frosted Gold Philosophique.
Alle radici di Audemars Piguet
Un orologio che invita la donna a riappropriarsi del tempo e che si ispira all’estetica dei segnatempo a lancetta singola del XVII secolo. Il design del Millenary Frosted Gold Philosophique, che la Maison vede come testimonianza di libertà creativa e di spirito anticonformista, ha dunque radici antiche che sfidano la frenesia del mondo odierno. Questo orologio pone il tempo dalla parte delle donne con una lancetta singola che non si piega alle convenzioni contemporanee di misurazione del tempo stesso.
Un approccio al prodotto che è ben spiegato dal CEO del brand, François-Henry Bennahmias: “In Audemars Piguet scegliamo da sempre di tracciare la nostra rotta seguendo le nostre ferme convinzioni e dando vita a tendenze indipendenti, anche nei periodi di crisi. Continuiamo a farlo anche oggi con il nuovo Millenary Philosophique, un orologio che prende le distanze dalla frenesia del tempo odierno misurato in minuti e invita a stabilire i propri ritmi”.
La filosofia sconfigge le crisi
Non è un caso che Bennahmias parli di periodi di crisi. Audemars Piguet introdusse infatti il suo primo orologio Philosophique nel 1982, in piena crisi del quarzo, il cui avvento rappresento per il settore orologiero uno sconvolgimento che spinse i produttori a trovare soluzioni innovative per far fronte agli effetti dirompenti causati dall’emergere di questa nuova tecnologia.
Il Philosophique del 1982 era un segnatempo a carica manuale che invitava già allora a mettere in discussione la nozione dello scorrere del tempo. Il modello si riallacciava alle origini degli strumenti di misurazione del tempo, i quali erano dotati di un’unica lancetta delle ore fino agli inizi del XVIII secolo per semplificare la trasmissione dell’energia dai ruotismi alla lancetta stessa.
Segnando il tempo in modo filosofico e sentimentale, la Manifattura lo vuole liberare dalle costrizioni della corsa alla precisione della moderna industria orologiera. Il Philosophique ricorda all’appassionato che gli orologi erano, e continuano a essere indossati, soprattutto come indicatori sociali e oggetti emozionali.
Dall’antico al moderno
Questo segnatempo astratto è stato attentamente rifinito a mano dagli artigiani della Maison, nel rispetto delle tradizioni di Audemars Piguet. La cassa in oro rosa o bianco 18 carati presenta finiture alternate satin e Frosted Gold, una tecnica che il marchio deve alla designer di gioielli fiorentina Carolina Bucci e che produce un effetto simile a polvere di diamanti grazie alla micro-martellatura del metallo. Il fondello trasparente, che aggiunge una tenue nota colorata, rivela la massa oscillante, le cui superfici colorate ricordano le ondulazioni cromatiche del quadrante realizzate a mano, nelle tonalità del marrone o del blu. La lancetta singola delle ore è lucidata e satinata.
Dall’ellisse al cerchio
Quest’orologio arricchisce l’attuale collezione di pezzi a carica manuale ed è dotato del calibro 3140, un nuovo movimento a carica automatica con meccanismo brevettato, che sposta la lancetta intorno al quadrante seguendo una traiettoria ellittica. La ruota delle ore combacia perfettamente con un disco trasparente posizionato sul quadrante, su cui è montata la lancetta singola: ciò consente alla lancetta di seguire una traiettoria chiara, nonostante la cassa ellittica del segnatempo.
Davide Passoni