Il viaggio spirituale di Francesco De Grandi in mostra a Trento
L’esposizione dal titolo il “Sacrificio del Miele” sarà ospitata presso la Galleria Civica di Trento
Il Mart di Trento dedica una mostra personale a Francesco De Grandi, tra i pittori contemporanei più rappresentativi dell’arte italiana, noto per la sua capacità di unire immaginario fantastico, richiami arcaici e riflessioni sulla sacralità. L’esposizione si svolge presso la Galleria Civica di Trento, un’opportunità per il pubblico di esplorare un corpus di oltre settanta opere tra dipinti monumentali e disegni inediti, frutto della produzione degli ultimi dieci anni dell’artista.
De Grandi, nato a Palermo nel 1968, si è fatto conoscere nel panorama artistico nazionale e internazionale grazie alla sua pittura figurativa ricca di simbolismi, che porta avanti un dialogo con la storia dell’arte e l’iconografia religiosa. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni e in numerose esposizioni, tra cui la recente “Pittura italiana oggi” a cura di Damiano Gulli presso la Triennale di Milano.
La mostra si apre con uno dei pezzi più imponenti, Medea nel giardino di Colchide (2023), un dipinto di oltre tre metri di lunghezza che rappresenta una giovane Medea immersa in un paesaggio arcaico e lontano, nella terra del re Eete, prima del suo incontro con Giasone. La figura di Medea appare come una “maga in potenza” che vaga tra natura e mistero, simbolo di una dualità tra bene e male, incarnata dal piccolo serpente avvolto al suo polso. L’esposizione prosegue con altre opere di ampio respiro, come il Trittico delle storie di Gesù (2015-2017) in cui l’artista inserisce la figura di Cristo in una Palermo immaginata, omaggio a L’entrata di Cristo a Bruxelles di James Ensor. Tra i lavori di ispirazione religiosa emerge anche Porziuncola (2019), che raffigura San Francesco immerso in una natura densa di simboli e di richiami ai suoi compagni spirituali, un contesto contemporaneo riletto con tratti onirici e quasi mistici. Tra le opere nuove create appositamente per la mostra vi è Sant’Onofrio, una riflessione sull’iconografia del santo eremita, simbolo di chi vive ai margini della società. L’approccio di De Grandi si arricchisce ulteriormente con opere come l’Atlante di anatomia immaginaria (2018), una serie di 28 tavole che reinterpretano un vecchio libro di anatomia attraverso una lente surreale. La mostra è accompagnata da un catalogo, in cui sono inclusi saggi di importanti storici dell’arte come Valentina Bruschi, Antonio Grulli e Gabriele Lorenzoni, oltre a una documentazione fotografica delle opere esposte.
Francesco De Grandi, che ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e ha vissuto e lavorato a Milano e Shanghai, ha esposto in importanti istituzioni in Italia e all’estero, ed è rappresentato dalla RizzutoGallery dal 2015. Con questa mostra, il Mart celebra il percorso di un artista che continua a esplorare, attraverso la sua pratica artistica, le connessioni profonde tra l’uomo, la natura e il sacro, offrendo allo spettatore un’esperienza immersiva che invita alla riflessione e alla contemplazione.
Davide Mosca