La siccità ha portato alla luce il paese sommerso dalla diga
Aceredo, nella municipalità spagnola di Lobios, è un villaggio che non esiste più. Venne sommerso a seguito della costruzione della Diga di Alto Lindoso nel 1992, un bacino idrico posto al confine tra la Spagna e il Portogallo. Il paese è rimasto così, dormiente sotto le acque raccolte del fiume Lima, almeno fino ad oggi. Perché le acque si sono ritirate e dopo 30 anni Aceredo è tornato a farsi vedere.
A inizio 2022 la Spagna ha registrato solo il 35% delle sue precipitazioni medie. La siccità che ha colpito il territorio ha fatto diminuire drasticamente i livelli del bacino fino al 15% della sua capacità totale, con la conseguenza che il villaggio è riemerso, attirando in poco tempo l’attenzione di curiosi e turisti. Il tempo e l’acqua non hanno lasciato Aceredo indenne: rimangono gli scheletri di quelli che una volta costituivano gli edifici del borgo, con i tetti distrutti e i detriti a fare da pavimento. Sulle strade, una vecchia auto corrosa dal tempo e vecchie casse di birra. Una fontanella, curiosamente, eroga ancora dell’acqua. L’inondazione del villaggio a seguito della costruzione della diga aveva già provocato all’epoca malumore e proteste tra i residenti, costretti a spostarsi nei villaggi vicini, fino a indire uno sciopero della fame di 10 giorni. Sulla vicenda di Aceredo e dei villaggi limitrofi è stato prodotto anche un documentario nel 2015, intitolato “Os Días Afogados” (I giorni affogati).
La ricomparsa di Aceredo è solo uno degli effetti più visibili dell’aggravarsi dei cambiamenti climatici, che riguardano non solo la Spagna ma anche tutta l’Europa e che secondo gli esperti si ripresenteranno sempre più con maggiore frequenza. In Italia il fiume Po ha registrato livelli di abbassamento preoccupanti, mettendo a rischio soprattutto le regioni del nord. Un problema spesso sommerso o dimenticato proprio come Aceredo, ma sempre presente pronto a riemergere.
Francesco di Nuzzo
crediti fotografici: Pementa, via Wikipedia