In Giappone è spuntata una casa di riposo fra gli alberi
Sembra un villaggio delle fiabe, ma questa struttura formata da cinque teepees dalla forma conica, immersa in una foresta di alberi Zelkova, in realtà è una casa di riposo privata.
Sorta in cima a una collina nella prefettura di Shizuoka, a 115 miglia dalla capitale Tokyo, è un sogno diventato realtà per due amiche giapponesi, Nobuko e Fujioka, un’assistente sociale e una pasticciera, che pensando alla propria vecchiaia hanno deciso di ritirarsi in un luogo suggestivo e a contatto con una natura dolce e incontaminata, aspirando a ospitare in futuro altri anziani, anche con disabilità.
Durante un viaggio in auto nell’area di Shizuoka, 15 anni fa le due donne si sono imbattute in un appezzamento di terreno in vendita, vicina al Monte Fuji, in un’area rinomata per la sua produzione di tè, ed ebbero entrambe la sensazione che quello fosse il luogo giusto per trascorrere la vecchiaia. Quest’area negli anni ‘80 e ‘90 era un luogo di ritiro ambito dagli abitanti di Tokyo, che cercavano rifugio dal caos della metropoli, e più recentemente si è dimostrato un luogo di pensionamento popolare fra la generazione dei baby boomer.
Nel 2014 le due amiche hanno commissionato al figlio di Nobuko, l’architetto Issei Suma, la costruzione di una casa polifunzionale, chiamandola Jikka, “la casa dei genitori”, una struttura che doveva interagire con gli alberi e ricordare la vecchia cima del crinale. La casa doveva avere i requisiti architettonici per aiutarle a vivere in sicurezza tenendo conto anche di eventuali problemi di autosufficienza: pertanto non sono state previste scale e la vasca da bagno a forma di spirale è stata costruita con una rampa per l’accesso per sedie a rotelle; sono anche state incluse ampie cucine, perché Suma e Fujioka gestiscono un servizio di consegna di pasti per anziani. Una sala da pranzo con un soffitto alto 8 metri si trova nel cuore delle cinque capanne. Gli alti soffitti “a cappella” non solo portano una grande quantità di luce naturale nello spazio, ma evocano anche la solennità della vecchiaia.
Al momento attuale Nobuko trascorre il suo tempo preparando torte e pane e a coltivare fiori, mentre Fujioka si concentra sulla preparazione dei pasti. Afferma l’architetto Suma: “Una cosa che posso immaginare è che, dopo mia madre, persone più giovani possano gestire la struttura. Se è un bene per gli anziani, dovrebbe essere un bene anche per gli altri”. Racconta che ha progettato la vasca idromassaggio a forma di spirale per consentire la discesa di sedie a rotelle ma anche come piscina per i bambini, secondo un’idea di design universale che unisce le generazioni. Il tetto e le pareti esterne sono rivestiti di cedro giapponese, quasi a evocare una capanna primitiva, che partendo dalle basi nella terra si eleva su, su, fino al cielo, in un percorso circolare che partendo dalle origini porta a raggiungere il cielo, e forse il paradiso.
Nathalie Anne Dodd
Crediti fotografici: © Takumi Ota