John Mayer firma il cielo stellato dell’ultimo gioiello di Ademars Piguet
Una collaborazione con la superstar americana che ha dello straordinario e dal cui estro è nato il disegno dell’ultimo Royal Oak Calendario Perpetuo
È indubbiamente uno dei chitarristi-cantanti più talentosi della scena musicale americana e mondiale. I critici ritengono che abbia avuto il merito di sdoganare il blues e il playing moderno e raffinato rendendolo disponibile e alla portata di tutti. I suoi dischi gli hanno valso ben sette Grammy Awards. Gravity, Daughters, Free Falling, Love of The Weekend sono solo alcuni dei successi mondiali di questo grandissimo artista. Eppure pochi sanno che John Mayer è anche un profondo conoscitore del mondo degli orologi e per questo motivo è anche diventato un esperto collezionista, in particolare modo degli orologi Ademars Piguet, considerata tra le aziende leader dell’extra-lusso e produttrice di fantastici oggetti di culto dal 1875. La sede si trova a Le Brassus, nella vallée de Joux, nel Canton Vaud, in Svizzera. Un legame maturato nel tempo quello tra la casa di orologi e l’artista che ha portato negli scorsi mesi ad un importante accordo per creare una versione limitatissima di esemplari, solo duecento, dell’ultimo Royal Oak Calendario Perpetuo del calibro di 5134 con carica automatica. Il gioiello dell’orologeria Svizzera è stato creato utilizzando come materiale l’oro bianco 18 carati ad incorniciare le meraviglie “complicate” e raffinate del calendario perpetuo. John Mayer ha dato il suo contributo per arrivare al disegno definitivo del meraviglioso quadrante che rappresenta un cielo di cristallo. «Gli angoli acuti e sfaccettature aggiungono profondità e brillantezza al pezzo – spiegano da Ademars Piguet- . Per raggiungere questo livello di dettaglio e di complessità, lo stampo è stato creato atomo per atomo, attraverso un processo di deposizione dei metalli noto come elettroformatura». Grande l’entusiasmo dell’artista per questa produzione: «I miei orologi preferiti hanno quadranti che si possono guardare all’infinito. Il quadrante di un grande orologio è come una finestra panoramica: non si guarda, si osserva dentro. Nel caso di questo QP, è come guardare un cielo senza luna. In esso ritroviamo davvero il senso della natura. E quando si unisce questo senso di immensità e di profondità alla complicazione di un calendario perpetuo, si ottiene una combinazione molto potente di abilità tecnica e design estetico». «L’amore di John per gli orologi complicati ha spiegato Ilaria Resta -Officer di Audemars Piguet -, unito alla sua creatività, ha reso questa collaborazione organica e divertente. Si è dedicato con passione ai complessi dettagli del design del quadrante, in modo da offrire un momento di scoperta ogni volta che si indossa l’orologio».
Davide Mosca